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Editoriali

L'avvertimento di Fbi e Homeland security dopo l'attentato a Trump: occhio alle rappresaglie

Redazione

Il clima polarizzato della politica americana preoccupa le agenzie che si occupano di sicurezza: “In alcune comunità online alcuni individui hanno minacciato, incoraggiato o fatto riferimento ad atti di violenza in risposta al tentato assassinio”

In un bollettino congiunto pubblicato oggi da Fbi e Dipartimento di sicurezza nazionale americano, le agenzie americane hanno manifestato la loro preoccupazione per eventuali “atti di violenza ritorsivi” a seguito del fallito attentato nei confronti dell’ex presidente e candidato repubblicano Donald Trump di sabato scorso. Il rapporto, visionato in anteprima da Politico, arriva in un momento cruciale che le autorità americane avevano già definito a “minaccia elevata”, mentre prosegue la convention repubblicana a Milwaukee e i Democratici si preparano alla loro a Chicago.

Nell’avvertimento si legge anche che “in alcune comunità online alcuni individui hanno minacciato, incoraggiato o fatto riferimento ad atti di violenza in risposta al tentato assassinio”. Il clima polarizzato della politica americana preoccupa le agenzie che si occupano di sicurezza, soprattutto in vista del voto di novembre e dell’aumento della diffusione di disinformazione e teorie cospirazioniste, per esempio quelle legate alle cosiddette “sorprese di ottobre”. Non è un caso, però, che a fare l’elenco degli atti di violenza e minacce alla sicurezza pubblica e alle istituzioni degli ultimi anni, i repubblicani trumpiani e i gruppi a loro vicini si siano sempre distinti: Politico menziona per esempio le minacce di morte arrivate da parte di sostenitori di Trump al procuratore distrettuale di Manhattan, Alvin Bragg, il cui ufficio ha condotto una delle azioni penali contro l’ex presidente, e quelle contro la segretaria di stato del Maine, Shenna Bellows, dopo che quest’ultima aveva dichiarato Trump non eleggibile alle primarie dello stato del 2024. Per non parlare, poi, dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.

Il presidente americano Joe Biden ha detto l’altro ieri che questo “è il momento dell’unità”, ma non c’è da stupirsi se perfino le agenzie di sicurezza americane temano azioni eclatanti in rappresaglia al tentato omicidio di Trump. Il grido “fight”, diventato ormai il motto della campagna elettorale del tycoon, è sufficientemente eloquente.

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