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Servizi story: paradossi e polemiche sul Secret Service degli Stati Uniti
È incaricato di proteggere presidenti ed ex presidenti, ma non è parente di Cia e Fbi. E dopo l'attentato a Trump, i media americani parlano di addestramenti inadeguati e attrezzature vecchie
I tre moschettieri erano quattro spadaccini; il Secret Service non è uno dei 18 servizi segreti statunitensi. La puntualizzazione su quella specie di Guardia di finanza a cui a un certo punto fu dato pure l’incarico di provvedere alla sicurezza di inquilini ed ex inquilini della Casa Bianca diventa di stringente attualità, nel momento in cui con la cronaca dell’attentato a Donald Trump un bel po’ di giornali si sono messi a definire i suoi agenti come “007”. Certamente, la definizione di cosa sia o non sia un servizio segreto può variare. Ma nel caso degli Usa c’è un’importante interpretazione autentica, rappresentata da una United States Intelligence Community che fu costituita all’epoca di Reagan, il 4 dicembre 1981, e a cui direzione Biden ha per la prima volta nominato una donna: Avril Haines, giurista già vicedirettore della Cia.
A definire cosa sia un servizio segreto in America c’è la United States Intelligence Community. Direttrice Avril Haines, nominata da Biden
La Central Intelligence Agency, creata nel 1947, è la più nota tra le 18 agenzie della Community, e l’unica dipendente direttamente dall’Ufficio esecutivo del presidente. Ma ve ne sono ben tre più antiche: l’Office of Naval Intelligence della Marina, dipendente dal dipartimento della Difesa e creato nel 1882; la Coast Guard Intelligence della Guardia costiera, dipendente dal dipartimento della Homeland Security e istituita nel 1915; il Bureau of Intelligence and Research del dipartimento di stato, risalente al 1945. Oltre a Marina e Guardia costiera anche le altre quattro forze armate hanno ognuna un proprio servizio, ciascuno dipendente dalla Difesa: la Sixteenth Air Force dell’Aeronautica, del 1948; il Military Intelligence Corps dell’Esercito, del 1977; il Marine Corps Intelligence del 1978; il National Space Intelligence Center della United States Space Force, del 2020. Direttamente dalla Difesa nel suo complesso dipende la National Security Agency, creata nel 1952, e specializzata nella cosiddetta sigint: la raccolta di informazione mediante l’intercettazione di segnali. Nel 1972 è stata integrata dal Central Security Service, che agisce a livello tattico. Sempre la Difesa nel 1961 si è dotata di un National Reconnaissance Office incaricato dei satelliti e di una Defense Intelligence Agency che è il Servizio di tutto il Dipartimento. E nel 1996 ci ha aggiunto una National Geospatial-Intelligence Agency.
Era una volta considerata un’agenzia di intelligence nel suo complesso anche il Federal Bureau of Investigation. Ma dal 2005 ha specializzato una sua Intelligence Branch, che dipende come tutto l’Ufficio dal dipartimento alla Giustizia. Pure dalla Giustizia dipende la Dea: Drug Enforcement Administration, antidroga che fu istituita nel 1973, e che dal 2006 ha a sua volta un Office of National Security Intelligence. E ci sono anche un Office of Intelligence and Counterintelligence di cui il Dipartimento all’Energia si è dotato nel 1977, un Office of Intelligence and Analysis creato dal Dipartimento al Tesoro nel 2004 e un Office of Intelligence and Analysis istituito dal Department of Homeland Security nel 2007. Insomma, di tutto e di più, all’insegna di una frammentazione estrema in cui probabilmente molte sigle si pestano i piedi l’una con l’altra. Ma il Secret Service, appunto, non vi è contemplato.
Sta invece in un’altra lista: quella delle Federal Law Enforcement Agencies, dette per brevità Feds. Un elenco in effetti anche ben più nutrito, visto che oltrepassa le 200 sigle. Non servizi, ma polizie: e solo quelle dipendenti dal governo federale, perché vi sono poi anche quelle delle tribù indiane, degli stati, delle contee, locali e militari. I 137.000 agenti federali autorizzati a portare armi e a fare arresti sono anzi una minoranza, sugli oltre 900.000 law enforcement agent che ci sono negli Usa. Il Secret Service ne ha 8.300, con un budget per il 2025 da 3,2 miliardi. Ma secondo i Padri fondatori degli States non avrebbero dovuto esserci neanche loro, nell’idea che la polizia dovesse essere materia dei governi locali, lasciando al governo federale solo forze armate e servizio diplomatico. Ma i Padri fondatori non volevano in realtà neanche servizi segreti. Roba immorale e da autocrazie, secondo la loro mentalità puritana. Quando ce n’era stato bisogno, durante la Guerra civile, i nordisti avevano appaltato l’intelligence all’investigatore privato Allan Pinkerton, per smobilitarlo subito a fine conflitto.
Il Secret Service nasce nel 1865 e, a dispetto del nome, dipende dal Tesoro con l’incarico di combattere la circolazione di valuta falsa
In compenso, pure a Pinkerton pensarono allora di affidare l’emergenza della gran quantità di denaro falso: quasi un terzo del circolante, con la secessione che aveva esasperato il problema di ben 1.600 tra banche e altre istituzioni finanziarie autorizzate a emettere valuta. Ma Pinkerton spiegò che per lo meno in questo campo doveva istituita una forma di polizia federale. Il 5 luglio 1865 nasce il Secret Service, dipendente dal dipartimento al Tesoro; competenze che in Italia fanno parte di quelle della Guardia di finanza; un nome dovuto al fatto che, siccome di servizi segreti negli Usa non ce ne erano ma avrebbero potuto essere una competenza federale, allora dare quel nome alla prima polizia federale istituita in qualche modo rassicurava che non si sarebbero usurpati diritti di stati ed enti locali. Oltre a creare una struttura che avrebbe potuto essere impiegata in caso di nuove emergenze belliche.
In effetti, quella allergia culturale ad avere servizi di intelligence veri e propri era talmente anacronistica che nel 1882 nacque appunto l’Office of Naval Intelligence, e nel 1885 anche una Military Information Division dell’esercito. Ma già nel 1903 questa era stata liquidata e i suoi compiti assegnati allo stato maggiore: sia pure in un ufficio speciale noto come G-2, la “Seconda Divisione”. Divenuta ormai insostenibile anche la assenza di una polizia federale, con i delinquenti che andavano da uno stato all’altro per sottrarsi alla giustizia come se fosse l’estero, nel 1908 nasce poi l’Fbi: con funzioni di coordinamento tra le polizie dei vari Stati, ma anche di controspionaggio. G-2 e Fbi erano però talmente disorganizzati che le informazioni di allarme arrivate nel dicembre 1941 su quanto stava per accedere a Pearl Harbor vennero trascurate. Per rispondere alla grande sfida del “giorno dell’infamia” nacquero allora il Corps of Intelligence Police (Cic) e soprattutto l’Office of Strategic Service: quell’Oss che svolgerà un ruolo di primo piano nell’appoggio alle Resistenze europee. Ma dopo la resa di Germania e Giappone l’Oss fu sciolta, anche se ne restarono provvisoriamente in vita la sezione incaricata della raccolta di informazioni segrete e quella che le vagliava per trarne deduzioni e conclusioni.
Anche queste erano però in pericolo: alla tradizionale ostilità della mentalità puritana Usa per le “spie” si aggiungeva infatti la pressione dell’Fbi di Edgar Hoover, che aveva già approfittato dell’assenza di strutture apposite per riciclare la sua organizzazione nel difficile compito dell’intelligence in America Latina. E lo scontro tra Hoover e il generale Bill Donovan, il padre dell’Oss, fu infatti al coltello. Il secondo inviò nel novembre 1944 un memorandum a Roosevelt in cui lo esortava a mantenere in vita l’Oss in vista del futuro confronto, a suo dire “inevitabile”, con l’Urss. Hoover rispose facendo trafugare il documento e passandolo al Chicago Tribune, che denunciò a caratteri di scatola la “Gestapo americana”. Lo scandalo fu tale che Roosevelt lasciò perdere, mentre Truman preferì ignorare il problema fino a quando l’ormai evidente sovietizzazione dell’Europa orientale non lo costrinse a dar retta a Donovan. Ma poiché lo scandalo non era passato invano, il nome della nuova organizzazione non fu Oss ma quello nuovo di Cia, anche se erano quasi tutti di provenienza Oss i suoi quadri.
Lincoln, Garfield e McKinley, tre presidenti assassinati in 36 anni. L’efficacia del Secret Service dura 55 anni, poi lo sparo a Kennedy
Come ricordato, a quel punto i servizi di intelligence Usa hanno iniziato a moltiplicarsi. Ma al Secret Service intanto era stato dato un secondo compito, dopo che il 14 settembre 1901 il neo-eletto presidente William McKinley era morto per i colpi che l’anarchico polacco Leon Czolgosz gli aveva sparato otto giorni prima. Era il terzo presidente assassinato in appena 36 anni, dopo Abraham Lincoln nel 1865 e James Garfield nel 1881. A quel punto il Congresso decise che bisognava fornire ai titolari della Casa Bianca un servizio di protezione adeguato, e siccome l’unica struttura federale in quel momento disponibile era il Secret Service gli diedero l’incarico, pur lasciandogli anche il mandato anti-falsari e la dipendenza dal Tesoro. Solo al 2003 è passato sotto il Department of Homeland Security Ma conserva l’originale competenza sulla moneta e ve ne ha aggiunta anche una nuova sui crimini informatici, anche se ormai da tempo la sua funzione principale è “condurre indagini penali e proteggere i leader politici degli Stati Uniti, le loro famiglie e i capi di stato o di governo in visita”.
Celebrava nell’ottobre del 1956 un articolo a firma Don Wharton apparso nella Selezione del Reader’s Digest italiana: “Come il Servizio Segreto protegge il Presidente degli Stati Uniti. Nessun presidente americano protetto da questi abilissimi specialisti è stato mai colpito da un attentato”. Dal 1901, spiegava, “nei 36 anni precedenti, tre presidenti su nove erano stati assassinati. Nei 55 anni successivi ci sono stati nove presidenti: nessuno è stato assassinato e nessun attentatore ha mai sparato contro la persona d’un presidente in carica”. Attenzione, però. Come puntualizzava subito una nota, “l’attentato contro Theodore Roosevelt a Milwaukee avvenne quando egli non era più presidente. Allorché Franklin Roosevelt fu preso a revolverate a Miami era presidente eletto, ma non ancora in carica. Il presidente Truman era nella Blair House quando due nazionalisti portoricani cercarono d’entrarvi; ma non riuscirono a sparare sul presidente: furono abbattuti prima”.
In teoria, dunque, anche Trump starebbe fuori. In pratica, però, da allora il mandato è stato esteso anche a non ancora insediati ed ex: anzi, deve oggi proteggere anche le missioni diplomatiche del governo statunitense all’estero e assicurare la sicurezza di grandi eventi a livello nazionale come il Super Bowl, la finale annuale del campionato professionistico di football. E poi nel 1963 ci fu il delitto Kennedy, che per le dinamiche ricorda molto l’ultimo episodio, e che infranse questo mito di infallibilità ostentato sette anni prima. Tra tanti complottismi sofisticati che girano attorno a questa vicenda, c’è da ricordare quanto scritto nel 2021 dal libro “Zero Fail” della giornalista del Washington Post Carol Leonnig, secondo cui in quel fatidico 22 novembre 1963 parte degli uomini del Secret Service sarebbe stata alle prese con i postumi di una serata alcolica.
Molte le critiche: gli agenti che hanno circondato Trump per proteggerlo hanno anche atteso che si rimettesse la scarpa che si era sfilata
Fu poi ferito Ronald Reagan, il 30 marzo 1981. Ci furono anche un tentativo di dirottare un aereo per gettarlo sulla Casa Bianca di Nixon nel 1973, e due falliti attentati a Ford nel 1975. Potremmo dunque concludere che dopo il periodo di successi 1901-1963 e quello di turbolenze 1963-1981 era iniziato un nuovo periodo di calma, che però si chiude ora su una tempesta di critiche e un’indagine. In effetti, la rete di cecchini del Secret Service che deve intervenire contro gli attentatori è scattata subito, freddando Thomas Matthew Crooks subito dopo che aveva iniziato a sparare. Intanto aveva però potuto appostarsi indisturbato a 130 metri dall’ex presidente e appunto aprire il fuoco otto volte, provocando un morto e quattro feriti. Tra questi lo stesso Trump: all’orecchio perché proprio in quel momento si era voltato a leggere un grafico sull’immigrazione clandestina, altrimenti avrebbe preso la pallottola nel cervello. Il Secret Service è poi criticato anche per i tempi piuttosto lunghi che sono stati necessari per evacuare lo stesso Trump: gli agenti che lo hanno circondato per proteggerlo hanno atteso infatti che si rimettesse la scarpa che si era sfilata mentre si riparava, e poi che mostrasse ripetutamente il pugno alla folla per rassicurare sulle sue condizioni.
Aumento esponenziale dei compiti a parte, i media americani parlano ormai di addestramenti inadeguati e attrezzature vecchie. Ma c’è pure una lista di episodi imbarazzanti ormai dettagliata. Novembre 2011: il 21enne Oscar Ortega-Hernandez spara sette volte contro la Casa Bianca, e per tre giorni il Secret Service nega che i colpi siano stati diretti verso la residenza della famiglia di Obama, fino a quando la dipendente di un’impresa di pulizie non trova vetri rotti e polvere di mattoni al secondo piano. Aprile 2012: dieci agenti di scorta di Obama durante una visita in Colombia sono licenziati dopo che hanno chiamato nelle loro stanze d’albergo una decina di prostitute, e una non pagata ha scatenato un putiferio. Agosto 2012: un agente viene sospeso per aver guidato in stato di ebbrezza nello stato dell’Iowa, mentre è in missione per organizzare la sicurezza di un viaggio di Obama. Novembre 2012: un agente rimosso con l’accusa di omicidio per aver ucciso un uomo durante una rissa davanti a un McDonald’s, mentre è in missione a Honolulu. Settembre 2014: una guardia giurata dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta è fatta salire in ascensore con Obama nonostante sia armata; un uomo con un cappello da Pikachu scavalca la cancellata della Casa Bianca ed è fermato solo all’ingresso dell’ala nord; il veterano di guerra Omar Gonzalez entra in ciabatte e con un coltello nel giardino della Casa Bianca, sempre scavalcando un cancello, e poi dentro l’edificio, muovendosi in tre diverse sale e avvicinandosi agli appartamenti della famiglia di Obama prima di essere fermato.
2015: due agenti del Secret Service ubriachi rompono con l’auto i nastri che la polizia ha messo su un pacco sospetto abbandonato da una donna davanti a uno degli ingressi della Casa Bianca e passano molto vicino all’oggetto misterioso che per fortuna si rivelerà essere un libro e non una bomba.
5 e 6 gennaio 2021: i messaggi scambiati dal Secret Service durante l’assalto al Congresso quando vengono richiesti da una commissione di inchiesta risultano scomparsi. Dopo questo scandalo il 17 settembre 2022 Biden nomina direttrice Kimberly Cheatle, che ha lavorato nei tre anni precedenti per la Pepsi-Cola, anche se prima era stata nel Secret Service fin dal 1995.
2022: due agenti ingannati per mesi da due truffatori che facendosi passare per gente dell’Fbi hanno occupato alcuni appartamenti di lusso fingendo di doverli utilizzare per operazioni speciali. 2023: un uomo ubriaco entra nella casa di Jack Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale di Biden. Domenica comunque la Cheatle ha inviato una lettera interna ai dipendenti all’agenzia; lodando l’intervento, e difendendo le decisioni prese dagli agenti.