Kimberly Cheatle foto Ansa 

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La direttrice del Secret service si dimette dopo l'attentato a Trump

Redazione

“La solenne missione del Secret service è quella di proteggere i leader e l’infrastruttura finanziaria della nostra nazione. Il 13 luglio, non siamo riusciti a portare a termine questa missione”, ha scritto Kimberly Cheatle in una e-mail al suo staff

La direttrice del Secret service, Kimberly Cheatle, si è dimessa in seguito alle critiche per gli errori commessi il 13 luglio a Butler, in Pennsylvania, durante il tentato omicidio di Donald Trump, il quale ha subito colto l’occasione per commentare: “L’Amministrazione Biden-Harris non mi ha protetto nel modo adeguato e sono stato costretto a prendermi una pallottola per la democrazia. Ed è stato un grande onore farlo”, ha scritto Trump sul social Truth.

Lunedì Cheatle è stata ascoltata  al Congresso in un’audizione definita dai media “disastrosa”: si è rifiutata di rispondere a moltissime domande sull’attentato all’ex presidente, in alcuni momenti è sembrata meno informata sui fatti dei legislatori che la stavano interrogando e, alla fine dell’audizione, si sono schierati contro di lei anche alcuni democratici (15 membri, di cui 12 repubblicani e 3 democratici, hanno chiesto che si dimettesse o venisse licenziata).

Dal 13 di luglio Cheatle ha sempre sostenuto di non volersi dimettere: “Penso di essere la persona più adatta a guidare il Secret service in questo momento”, aveva detto durante l’audizione, dopo essersi presa le responsabilità per le falle nella sicurezza  durante l’attentato e aver ammesso “il più grande fallimento operativo” del Secret service negli ultimi decenni. Dopo poche ore, ha annunciato le dimissioni con una e-mail al suo staff: “La solenne missione del Secret service è quella di proteggere i leader e l’infrastruttura finanziaria della nostra nazione. Il 13 luglio, non siamo riusciti a portare a termine questa missione”.

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