A Pechino
Meloni in Cina incontra Xi Jinping: colloquio di un'ora e mezza per rinsaldare la cooperazione
La premier ha incontrato il presidente cinese: "La Cina è inevitabilmente un interlocutore molto importante in un ambiente internazionale sempre meno sicuro. Possiamo garantire pace e stabilità, ma serve che rimanga stabile il sistema delle regole nel quale ci muoviamo"
Si apre oggi 29 luglio la seconda giornata della visita di stato della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Cina. In mattinata la premier, a Pechino, è stata ricevuta dal presidente Xi Jinping nella sua residenza Diaoyutai. Un vertice di un'ora e mezza che è servito a tracciare la futura traiettoria delle relazioni bilaterali tra i due paesi. Con una nota, Palazzo Chigi riferisce che in apertura all'incontro, Meloni ha affermato che la Cina è "inevitabilmente un interlocutore molto importante in un ambiente internazionale caratterizzato da sempre maggiore insicurezza: si può ragionare insieme su come garantire stabilità, pace, un interscambio libero, ma è necessario che rimanga stabile il sistema delle regole nel quale ci muoviamo", ha detto la premier.
"Il mondo intorno a noi sta cambiando – continua la nota di Palazzo Chigi –, il sistema internazionale basato sulle regole è messo in discussione, ci sono nuove tecnologie che impattano e possono avere risultati incredibili sul futuro delle nostre società. C'e' un'insicurezza crescente a livello internazionale. Io penso che la Cina sia inevitabilmente interlocutore molto importante per affrontare tutte queste dinamiche, partendo dai rispettivi punti di vista per ragionare insieme di come garantire stabilità, pace, un interscambio libero. Ma per farlo abbiamo bisogno che rimanga stabile sistema delle regole nel quale ci muoviamo", ha avvertito Meloni. La giornata si è poi conclusa con una cena offerta da Xi, sempre all'interno del palazzo del governo.
Prima dell'incontro con Xi, la premier ha incontrato il presidente del comitato permanente dell'Assemblea nazionale del popolo (Anp), Zhao Leji. Inoltre, ha inaugurato la mostra "Viaggio di Conoscenze. Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente" al Millennium Museum della capitale. Il viaggio di Meloni è il primo da quando l'Italia ha assunto il ruolo di presidenza del G7 e, soprattutto, da quando il nostro paese ha rescisso gli accordi di partecipazione alla Nuova via della seta.
La visita di ieri
Gli impegni odierni fanno seguito al bilaterale tenuto ieri da Meloni con il primo ministro cinese Li Qiang nella Grande sala del popolo sempre a Pechino. In apertura all'incontro, Li ha affermato che la visita della premier "inaugurerà un nuovo capitolo nelle relazioni bilaterali" e darà "un forte impulso all'approfondimento dell'amicizia e della cooperazione tra i due paesi". Il viaggio della presidente del Consiglio cade anche in occasione del ventennale dalla firma del partenariato strategico Italia-Cina, firmato nel 2004. Sulla questione Li ha espresso soddisfazione per l'andamento degli scambi bilaterali, che hanno apportato "benefici ai rispettivi popoli. Negli ultimi 20 anni, i nostri due paesi hanno condiviso una visione politica comune e hanno continuato a consolidare una cooperazione pragmatica", ha aggiunto il premier cinese. Per questo, come ha poi spiegato una nota di Palazzo Chigi, in occasione dell'incontro è stato adottato un Piano d'azione per il rafforzamento del partenariato strategico globale (2024-2027) e sono state sottoscritte sei intese relative alla collaborazione industriale, alla tutela delle indicazioni geografiche, alla sicurezza alimentare, all'ambiente e all'istruzione.
In occasione dell'incontro, poi, sempre ieri i due leader hanno inaugurato la settima edizione del Forum imprenditoriale Italia-Cina, alla presenza di oltre 100 aziende e associazioni di categoria italiane e cinesi. I lavori hanno coinvolto, tra gli altri, l'amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti (Cdp), Dario Scannapieco, e il presidente dell'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (Ice), Matteo Zoppas. Presente anche la vicepresidente per l'Export e l'Attrazione degli investimenti di Confindustria, Barbara Cimmino, alla guida di una delegazione di 35 tra aziende e associazioni imprenditoriali. Da parte cinese, sono intervenuti il presidente di Bank of China, Ge Haijiao, e il presidente della Camera di commercio per l'import-export di macchinari e prodotti per l'elettronica, Zhang Yujing.
"Sono molto contenta di vedere riuniti qui autorevoli rappresentanti di realtà italiane quanto cinesi. L'ampia partecipazione testimonia chiaramente l'interesse che tutti abbiamo a rafforzare il partenariato tra Italia e Cina", ha detto Meloni in apertura all'incontro di ieri. "Per riuscirci – ha sottolineato la premier – dobbiamo essere capaci di ragionare sui punti di forza e sui punti di debolezza, su quello che ha funzionato bene e su quello che ha funzionato meno bene. Credo che questo sia il luogo dove farlo, che questa sia una grande occasione per farlo con l'obiettivo comune di rendere le nostre relazioni commerciali sempre più eque e sempre più vantaggiose per tutti". Meloni ha fatto riferimento ai molteplici fronti di crisi nel panorama globale, su tutti l'aggressione russa in Ucraina, le tensioni nel Mar Rosso e alla "instabilità crescente" in Africa. "Sono tutte crisi che, rimettendo in discussione l'ordine internazionale basato sulle regole, si ripercuotono inevitabilmente anche sulla sicurezza e sull'integrazione economica globale", ha osservato
L'unica "vera collaborazione di lungo periodo", per Meloni, si fonda infatti su scambi "leali, trasparenti e reciprocamente vantaggiosi": le relazioni tra Italia e Cina si ispirano a tali principi e, nonostante gli "shock degli ultimi anni, sono state resistenti". L'interscambio nel 2023 si è attestato a circa 67 miliardi di euro, "con un ampio potenziale ancora inespresso. Non possiamo ovviamente nascondere il forte squilibrio (nelle relazioni commerciali con la Cina) con un importante deficit per l'Italia", che il governo italiano punta a orientare verso un "progressivo bilanciamento" lavorando di concerto con le autorità cinesi. "Sono convinta – ha aggiunto la premier – che il dialogo sul miglioramento delle condizioni d'accesso al mercato cinese e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale possa produrre effetti ben più benefici di quelli che possiamo immaginare", ha sottolineato. Una priorità del governo è quella di salvaguardare le eccellenze italiane nei mercati esteri: rafforzare la cooperazione economica significa promuovere anche gli investimenti diretti in entrata e in uscita "trasparenti e sostenibili che garantiscano ricadute positive in termini di posti di lavoro, di qualità e sviluppo dei luoghi che li ricevono".
Cosa c'è in gioco