"L'Iran potrebbe attaccare oggi", dice Blinken al G7
Il segretario di stato americano ha detto domenica che un attacco da parte dell'Iran e di Hezbollah potrebbe iniziare "nelle prossime 24 ore". Biden riunirà la Situation Room e sentirà gli alleati: la via della diplomazia è l'ultimo tentativo per limitare l'escalation. Israele valuta di lanciare un attacco preventivo
Il Segretario di stato americano Antony Blinken ha detto domenica ai suoi omologhi dei paesi del G7 che un attacco da parte dell'Iran e di Hezbollah contro Israele potrebbe iniziare già oggi, lunedì 5 agosto, hanno riferito ad Axios tre fonti informate sulla chiamata. Blinken ieri ha detto di non sapere esattamente quando l'attacco congiunto avverrà, ma sostiene che sarebbe imminente, "nelle prossime 24-48 ore"
Joe Biden parlerà nelle prossime ore con il re di Giordania Abdullah II. Successivamente, il presidente americano alle 14.15 ora locale (le 20.15 italiane), si riunirà con il suo staff per la sicurezza nella Situation Room, per parlare degli sviluppi in Medio Oriente. Biden proverà a coordinarsi con gli alleati degli Stati Uniti per cercare di premere su Iran e Hezbollah e provare a ridurre la rappresaglia che hanno promesso a Israele dopo l'uccisione, a Teheran, del capo di Hamas, Ismail Haniyeh. Per la Casa Bianca, limitare l'impatto dei loro attacchi è la migliore possibilità di prevenire una guerra totale.
Israele intanto starebbe valutando la possibilità di lanciare un attacco preventivo per scoraggiare l'Iran se venisse a conoscenza di prove inconfutabili che Teheran si sta preparando a sferrare un'offensiva, scrive il Times of Israel, dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha convocato ieri sera i capi della sicurezza israeliana per una riunione. All'incontro hanno partecipato il ministro della Difesa Yoav Gallant, il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi, il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shin Bet Ronen Bar. Secondo i media dello stato ebraico, Israele non sa cosa aspettarsi dall'Iran e dai suoi alleati e sta quindi discutendo un'ampia gamma di opzioni su come rispondere al meglio o prevenire un attacco. Durante l'incontro con Netanyahu, è stata discussa l'opzione di colpire l'Iran come misura di deterrenza, secondo quanto riportato da Ynet, anche se i funzionari della sicurezza hanno sottolineato che una tale mossa sarebbe autorizzata solo se Israele ricevesse informazioni precise che confermino che Teheran sta per lanciare un attacco. Secondo le indiscrezioni, per una simile iniziativa le prove in mano a Israele dovrebbero inoltre coincidere con quelle fornite dagli Stati Uniti, ma anche in questo caso Israele potrebbe comunque scegliere di evitare la strada dell'attacco preventivo.