Editoriali
L'ennesima vergogna dell'Onu
Una mostra allestita nel Palazzo di vetro commemora le vittime del terrorismo… tranne quelle israeliane
Sembra che “1984” di George Orwell abbia trovato casa al Palazzo di vetro. In occasione della Giornata internazionale della memoria e del tributo alle vittime del terrorismo, la sede dell’Onu di New York ospita la mostra “Memories”. Nell’esposizione si citano gli attacchi terroristi dell’11 settembre e alla maratona di Boston, oltre a riferimenti ad attentati in Indonesia e in Kenya. “Ma cosa manca?”, chiede in un video Gilad Erdan, ambasciatore israeliano (uscente) alle Nazioni Unite.
“Non c’è una sola menzione di un attacco compiuto contro gli israeliani. Stiamo per commemorare un anno dal più grande attacco terroristico contro ebrei e israeliani dalla Shoah, eppure le Nazioni Unite non pensano di doverlo mostrare sui propri muri”. Il diplomatico mostra poi la presenza nell’esposizione di una vittima palestinese del terrorismo. “In modo fuorviante c’è scritto in grande Palestina in modo che i visitatori pensino che la persona sia stata colpita in Israele. Ma se si leggono le scritte in piccolo si scopre che in realtà è stata ferita in Nuova Zelanda”. La mostra all’ingresso dei visitatori delle Nazioni Unite presenta quindici poster di vittime o sopravvissuti al terrorismo accanto a un oggetto unico per ciascuno di essi, insieme a un codice QR che collega a un video in cui la vittima condivide la sua storia personale. “Non c’è luogo più corrotto e moralmente distorto delle Nazioni Unite” dice Erdan. “Dobbiamo unirci per diffondere questo messaggio in tutto il mondo, chiedendo la chiusura e lo smantellamento di questa organizzazione e l’istituzione di un nuovo organismo che rappresenti veramente valori nobili”. Per concludere che la sede delle Nazioni Unite a New York è “inutile” e dovrebbe essere “chiusa e cancellata dalla faccia della terra”. Lo disse già Winston Churchill quando nacquero le Nazioni Unite, che gli sembrava una Babele inutile.