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Editoriali

La svolta di Scholz sull'immigrazione

Redazione

Il Cancelliere annuncia nuove misure per rendere la Germania meno ospitale dopo l'attentato di Solingen. C’è un problema per l’Italia

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ieri è tornato a parlare di misure per contenere l’immigrazione irregolare. Con tono deciso e cercando di trasmettere saldezza nella guida del governo, ma limando leggermente la reazione fortemente emotiva data a caldo dopo l’attacco e le coltellate di Solingen. Il tema è chiaramente centrale per le (frequenti) elezioni locali in Germania e per le non lontanissime elezioni nazionali. Alle europee i partiti della maggioranza hanno avuto un colpo molto duro dagli elettori, da allora Scholz cerca di recuperare credibilità e di rappresentare, come non è mai riuscito finora, l’idea di concretezza apprezzata dagli elettori tedeschi.

Con una certa astuzia ha avviato un lavoro  tra maggioranza e opposizione sulle nuove regole per i migranti. L’idea è di affrontare in modo bipartisan un argomento sul quale il governo non potrebbe vantare risultati a breve e depotenziare la campagna antigovernativa e smaccatamente xenofoba che viene condotta dall’opposizione di estrema destra. Si tratta di salvare l’essenziale della Germania democratica in una fase durissima di lotta politica. La prossima settimana verranno diffusi i particolari sulle decisioni. La stampa popolare tedesca indica come possibile la riduzione dei transiti regolati dalle regole di Dublino, cioè quelli con provenienza da altri paesi europei (che verrebbero mandati nei paesi di primo approdo).

L’obiettivo dichiarato è rendere la Germania meno ospitale e si comincerà con il taglio integrale dei sussidi economici (cash e carte prepagate) ai migranti, cui verrà data solo assistenza diretta per vitto e alloggio. Mentre sarà motivo di espulsione anche la minima espressione di proselitismo a favore della violenza islamista. Il caso tedesco è lì che suggerisce all’Italia una lezione interessante: i paesi europei che provano a risolvere da soli i problemi legati all’immigrazione creano un problema a qualcun altro. Si scrive regole di Dublino, si legge Italia.

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