Editoriali
Abbattere i missili russi diretti in Polonia vuol dire sicurezza per noi e per Kyiv
Varsavia ha subìto più di uno sconfinamento da parte di droni e missili di Mosca. Ora il ministro degli Esteri polacco chiarisce la posizione del suo governo: proteggere noi stessi e Kyiv vuol dire agire
All’inizio dell’estate, la Polonia e l’Ucraina hanno firmato un accordo bilaterale di sicurezza, impegnandosi a “esaminare la fattibilità di una possibile intercettazione nello spazio aereo ucraino di missili e droni lanciati in direzione del territorio polacco”. Alla Nato l’iniziativa non è piaciuta, il segretario Jens Stoltenberg ha detto che avrebbe potuto spingere l’Alleanza nel conflitto. Varsavia però continua a pensare che non sia un’idea da escludere e il ministro degli Esteri Radoslaw Sikorski ha detto in un’intervista al Financial Times che la Polonia ha il dovere di garantire la sicurezza ai suoi cittadini, indipendentemente dal timore che le intercettazioni di droni e missili possano coinvolgere la Nato. La Polonia ha subìto più di uno sconfinamento da parte di droni e missili di Mosca, nel novembre del 2022 un missile della contraerea ucraina arrivò in Polonia durante uno degli attacchi russi martellanti su tutto il territorio e, caduto in Polonia, fece due vittime. Anche la scorsa settimana un drone Shahed di fabbricazione iraniana usato da Mosca ha attraversato lo spazio aereo della Polonia, senza che Varsavia potesse abbatterlo.
Ha proseguito Sikorski: “Credo che quando i missili nemici sono in procinto di entrare nel nostro spazio aereo sarebbe legittima difesa colpirlo, perché una volta entrati nel nostro spazio aereo, i detriti rischiano di ferire qualcuno è alto”. Quindi, sostiene il ministro, meglio agire quando non sono in Polonia e l’Ucraina è ben contenta di sapere che Varsavia sarebbe disposta a coprire parte del suo territorio per parare i colpi che potrebbero sconfinare. In giorni in cui si discute ancora su cosa sia lecito per gli ucraini colpire in territorio russo, il presidente Joe Biden continua a vietare l’utilizzo di missili a lungo raggio nel territorio russo e paesi europei, come Ungheria e Italia insistono nel dire che le armi occidentali non devono colpire in Russia. Mentre Mosca continua a bombardare tutta l’Ucraina, la posizione di Sikorski è una bussola: proteggere noi stessi e Kyiv vuol dire agire.