Mario Draghi (foto LaPresse)

Editoriali

Le sagge considerazioni di Draghi sulla difesa e sull'Ucraina

Redazione

Mercoledì l'ex presidente del Consiglio anticiperà i contenuti del suo rapporto sul futuro della competitività dell’Unione europea: una delle sfide più importanti riguarda l’industria della difesa europea

Mercoledì Mario Draghi, ex primo ministro italiano ed ex presidente della Banca centrale europea, presenterà ufficialmente il suo rapporto sul futuro della competitività dell’Unione europea. Ma il documento, che Ursula von der Leyen ha promesso sarà la bussola della prossima Commissione, va ben oltre i temi economici. Mercoledì Draghi anticiperà i contenuti in un incontro a porte chiuse con i leader del Parlamento europeo. Una delle sfide più importanti riguarda la difesa europea e in particolare l’industria della difesa europea.

Come si sa, i paesi dell’Unione europea hanno accumulato un grande ritardo nella produzione e nel rifornimento di materiale bellico per l’Ucraina: ci sono ragioni politiche, che hanno a che fare con l’ostilità di alcuni paesi al sostegno “whatever it takes” alla difesa di Kyiv, e anche discussioni sulle regole di ingaggio per l’utilizzo di queste armi. Ma ci sono problemi strutturali che hanno a che fare con l’industria bellica europea che non è mai stata organizzata né in modo unitario né in modo efficace per una minaccia così grande e concreta come è quella russa. In una bozza della sezione di difesa del 20 giugno scorso visionata da Politico Europe, Draghi dice (ribadisce in realtà) che “l’industria della difesa sta avendo difficoltà strutturali in termini di capacità, know how w tecnologia. Come risultato, l’Ue non è allo stesso ritmo dei suoi competitor globali”.

L’Ue spende un terzo di quel che spendono gli Stati Uniti in difesa, gli stati membri non cooperano e dipendono per l’80 per cento da fornitori stranieri (soprattutto gli americani). Per questo le raccomandazioni di Draghi comprendono l'introduzione di un “principio della preferenza europea” per incentivare le soluzioni europee, la definizione di un modello di governance per la Commissione, un’agenzia europea per la difesa e la creazione di un’Autorità per l’industria della difesa a livello centrale, per conto dei paesi del l’Ue. E’ così che si può essere competitivi nella difesa dell’Ucraina e dell’Europa, che è la stessa cosa.

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