Foto Ansa

Editoriali

Alle Olimpiadi di Parigi sono stati sventati tre attentati contro Israele  

Redazione

L’intelligence francese nel corso dei Giochi ha sventato tre attentati, uno dei quali aveva come obiettivo esplicito di colpire "istituzioni e rappresentanti dello stato ebraico nella capitale". Ecco quali erano i piani dei terroristi

Durante i Giochi olimpici di Parigi, gli atleti israeliani sono stati protetti 24 ore su 24 dai servizi segreti francesi, in ragione delle molteplici minacce di morte. Alla vigilia della partenza per la Francia, il portabandiera della delegazione israeliana, il judoka Peter Paltchik, e il nuotatore Meiron Cheruti, avevano ricevuto una mail minatoria e l’invito ufficiale al loro funerale, mentre altri atleti avevano ricevuto una serie di chiamate anonime da numeri stranieri e messaggi che promettevano di ripetere l’attentato di Monaco del 1972 e invitavano a “tenersi pronti all’Intifada”.
 

Ieri, Olivier Christen, capo della Procura nazionale antiterrorismo francese (Pnat), ha confermato che, nel corso delle Olimpiadi, l’intelligence ha sventato tre attentati, uno dei quali aveva come obiettivo esplicito di colpire “istituzioni e rappresentanti di Israele a Parigi”. “Garantire la sicurezza è una sfida che abbiamo potuto superare grazie a un impegno molto importante durato diversi mesi”, ha dichiarato Christen a France Info. Nel dettaglio, il primo dei tre attacchi sventati era stato pianificato contro dei “bar e intorno allo stadio Geoffroy-Guichard di Saint-Étienne”, secondo lo stesso schema degli attentati jihadisti del novembre 2015. Per il secondo, nel mirino c’erano cittadini e simboli di Israele nella capitale, mentre per il terzo Christen non ha dato dettagli sugli obiettivi, ma ha rivelato che i potenziali attentatori sono originari della Gironda, il dipartimento di Bordeaux, e che, attraverso i social, puntavano a reclutare altri sostenitori dello Stato islamico.
 

Tutte le persone coinvolte sono state fermate, “cinque indagati, tra cui un minore”, ha sottolineato il capo della Pnat. I due individui arrestati a metà giugno, un maggiorenne e un minorenne, volevano colpire l’ambasciata israeliana, situata a rue Rabelais, nell’Ottavo arrondissement. Israele e i suoi rappresentanti restano i principali obiettivi del terrorismo di matrice islamica, anche oltre i confini dello Stato ebraico.

Di più su questi argomenti: