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Editoriali

Il successo degli islamisti alle elezioni in Giordania: un voto di protesta, più che di appartenenza

Redazione

Mercoledì sera il Fronte d’azione islamica, che è il braccio politico dei Fratelli musulmani nel paese, ha vinto anche nei quartieri considerati più laici. Si tratta della risposta della popolazione alla posizione del governo sulla guerra a Gaza

La Giordania è un paese dove il settanta per cento della popolazione ha origini palestinesi, con una regina palestinese, ed è un paese amico dell’occidente che nella notte tra il 13 e il 14 aprile ha intercettato nei propri cieli i missili iraniani diretti verso il territorio dello stato ebraico. La maggioranza della popolazione però non è contenta della linea del proprio governo su Gaza. Mercoledì sera sono stati annunciati i risultati delle elezioni e il Fronte d’azione islamica, che è il braccio politico dei Fratelli musulmani in Giordania, ha avuto un successo inconsueto. Ha vinto anche nei quartieri della capitale Amman dove si beve la birra e tante ragazze girano senza il velo in testa, e nel quartiere cristiano – gli osservatori sono d’accordo nell’interpretazione: è stato un voto di protesta e non di appartenenza.
 

“I risultati che abbiamo ottenuto  confermano la posizione del partito e delle persone sulla resistenza palestinese”, ha scritto su Facebook il portavoce Moath al-Khawaideh. Il successo degli islamisti per ora è un segnale, non una svolta. Il  governo  non ha da temere perché i partiti che lo sostengono – messi insieme – sono in grado di garantirgli la maggioranza dei seggi in Parlamento. L’affluenza è stata bassa, soltanto il 32 per cento degli aventi diritto al voto si è presentato alle urne, e secondo gli analisti il dato si spiega anche con il fatto che il Parlamento non ha molto potere di condizionare la politica estera, che viene decisa dal monarca, re Abdullah II.
 

Ad aprile gruppi di giordani erano scesi in strada per protestare contro l’abbattimento dei missili iraniani diretti verso Israele. Una settimana fa, alcune piazze di Amman erano piene di giordani che festeggiavano l’attentato compiuto da un loro connazionale, che si è presentato con un furgone al valico di Allenby, al confine con la Cisgiordania, e ha ucciso tre guardie di frontiera israeliane.
 

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