Editoriali
Il tradimento di Amnesty, che attacca sempre Israele
Come molti padri dei diritti umani, il fondatore della ong, Peter Benenson, ha trascorso l’infanzia nei circoli anglo-sionisti di Gerusalemme e Londra, prima di abbandonare Eton nel 1938 per salvare i bambini ebrei. Ma la sua creatura ha tradito la propria storia
Due anni fa usciva il rapporto di Amnesty che accusava l’Ucraina di aver messo in pericolo la popolazione civile. Amnesty un tempo era un’organizzazione che lottava per le vittime di regimi oppressivi come quello instaurato da Hezbollah in Libano. Ora distorce i principi del diritto internazionale. “Le esplosioni di massa di dispositivi elettronici avvenute in Libano e Siria negli ultimi giorni portano i segni distintivi di un sinistro incubo distopico” scrivono ad Amnesty. “Il diritto internazionale umanitario proibisce gli attacchi che non distinguono tra civili e obiettivi militari e proibisce l’uso di questo tipo di trappole esplosive. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dovrebbe adottare tutte le misure a sua disposizione. Un’indagine internazionale deve essere istituita per garantire giustizia ora”.
Mentre i terroristi di Hezbollah attaccavano Israele ogni giorno con 8.500 missili dall’8 ottobre, ad Amnesty sono rimasti in silenzio. Di distopico c’è soltanto la loro visione dei diritti umani.
Oggi pochi sanno che il giurista polacco Hersch Zvi Lauterpacht, considerato il padre fondatore del diritto internazionale dei diritti umani, ha elaborato bozze della Dichiarazione d’indipendenza israeliana, della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Convenzione europea sui diritti umani. Ha anche consigliato i leader sionisti e coniato il termine “crimini contro l’umanità”. Raphael Lemkin, l’avvocato ebreo polacco a cui dobbiamo la parola “genocidio”, non era solo un sopravvissuto all’Olocausto, ma anche un attivista sionista. Poi c’è il fondatore di Amnesty International, Peter Benenson, che ha trascorso l’infanzia nei circoli anglo-sionisti di Gerusalemme e Londra, prima di abbandonare Eton nel 1938 per salvare i bambini ebrei dopo la Notte dei cristalli.
Questi e altri pionieri ebrei dei diritti umani vedevano l’ascesa dello stato-nazione ebraico come parte della nuova architettura dei diritti umani internazionali emersa negli anni ‘40. Amnesty ha tradito la propria storia.