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Editoriali

La scuola Samuel Paty, finalmente

Redazione

Dopo quattro anni l’istituto verrà ribattezzato in memoria del professore decapitato da un jihadista ceceno per aver mostrato in classe le vignette di Charlie Hebdo su Maometto

A quasi quattro anni dalla morte del professore di Storia e Geografia Samuel Paty, decapitato da un jihadista ceceno per aver mostrato in classe le vignette di Charlie Hebdo su Maometto, il collège de Bois d’Aulne di Conflans-Sainte-Honorine ha deciso di onorare la sua memoria. La scuola media situata nel dipartimento delle Yvelines, a est di Parigi, verrà infatti ribattezzata collège Samuel Paty. Lo ha deciso lunedì con un voto il consiglio di amministrazione dell’istituto, accogliendo la proposta lanciata nel 2021 dall’associazione Les Amis de Samuel Paty col supporto della famiglia dell’insegnante. La decisione dovrà ora essere sottoposta al consiglio comunale di Conflans-Sainte-Honorine prima di essere formalizzata dal consiglio dipartimentale delle Yvelines. Ma il voto del cda della scuola ha sbloccato la situazione.

“Non c’è miglior modo” per ricordarlo, ha dichiarato al Parisien il sindaco di Conflans-Sainte-Honorine, Laurent Brosse, prima di aggiungere: “Ne abbiamo parlato all’inizio di ogni anno accademico con la preside. È stata molto reattiva e disponibile”. Ma il percorso che ha portato alla scelta di dare alla scuola il nome di Samuel Paty non è stato semplice. In ragione dei timori dei docenti, che volevano aspettare che tutti gli studenti che avevano conosciuto l’insegnante finissero il loro percorso di studi nell’istituto, ma anche in ragione delle pressioni di alcuni genitori di confessione islamica. Nell’aprile del 2023, la reticenza attorno alla possibilità di scolpire il nome dell’insegnante sul frontone della scuola aveva spinto il presidente dell’associazione Les Amis de Samuel Paty, Paul Marion, a scrivere sul Figaro che quel comportamento stava facendo morire Paty una seconda volta. “La somma di mille piccole rinunce sta producendo un immenso dramma”, commentò sul Figaro. Ma la sua tenacia, alla fine, è stata premiata, con un gesto dal forte valore simbolico.

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