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La giornata

Scontri intensi nel sud del Libano. L'esercito israeliano: "Hezbollah usa i civili come scudi umani"

Redazione

L'Idf ha iniziato l'incursione di terra "contro obiettivi di Hezbollah". Truppe anche nel Libano orientale. Meloni: "Seguo drammatica situazione. La protezione dei civili resta la priorità". Schlein: "Il governo riferisca subito alla Camera"

È iniziata nella notte l'incursione di terra dell'esercito israeliano nel sud del Libano. Un'operazione che secondo le forze di difesa di Israele sarebbe mirata "contro obiettivi di Hezbollah". Fonti militari hanno detto alla Cnn che un'occupazione a lungo termine del sud del Libano non è un obiettivo. L'Idf ha diretto un'operazione contro la casa di Munir Maqdah, leader delle Brigate dei Martiri di al Aqsa in Libano. Il raid con droni è stato diretto contro il più grande campo profughi palestinese in Libano, quello di Ain el Hilweh a Sidone. Poi sempre l'Idf ha reso noto di aver intrapreso altre operazioni nel Libano orientale.
 

Meloni al telefono con il primo ministro del Libano: "Ribadito il nostro impegno per un cessate il fuoco"

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni questa mattina ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro del Libano Najib Mikati. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. Nel rinnovare la vicinanza dell’Italia al popolo libanese e nel ricordare i primi aiuti immediati alla popolazione civile stanziati ieri dal governo, la premier ha "ribadito l'impegno italiano per un cessate il fuoco e una soluzione diplomatica al conflitto che permetta agli sfollati di tornare alle proprie case", si legge.

"Intensi scontri a sud del fiume Litani nel Libano meridionale"

"Intensi scontri sono in corso a sud del fiume Litani nel Libano meridionale tra le truppe israeliane e i miliziani di Hezbollah", ha reso noto il portavoce in lingua araba delle Idf, Avichay Adraee, avvertendo i civili libanesi di stare lontani dalla zona. Sempre secondo Adraee, "Hezbollah sta usando i civili come scudi umani". L'esercito libanese ha smentito il ritiro dal confine sud e ha detto che il comando militare continuerà a cooperare e coordinarsi con la missione Unifil a guida Nazioni Unite.
 

Un raid israeliano sul villaggio di Odaisseh - foto Ansa

Meloni: "Seguo da vicino drammatica situazione in Libano. Priorità resta la protezione dei civili"

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo "da vicino la drammatica situazione in Libano", in contatto costante con i ministri della Difesa e degli Esteri. La premier ha affermato in una nota, diffusa ieri notte, che "la protezione dei civili resta la priorità così come garantire la sicurezza dei militari del contingente italiano di Unifil presenti nel sud del Libano". L'Italia, ha aggiunto Meloni, continuerà a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano e il ritorno degli sfollati alle proprie case. "Una de-escalation a livello regionale è urgente e necessaria e l'Italia continuerà a fare la sua parte anche in qualita' di presidente del G7", ha aggiunto la premier.
 

Crosetto: "Abbiamo chiesto che le operazioni di Israele siano mirate, senza coinvolgere Unifil"

"Sto seguendo personalmente, istante per istante, l'evoluzione della situazione nel sud del Libano ove, nelle ultime ore, abbiamo assistito a una ulteriore intensificazione degli scontri. Sono in costante contatto con il comandante del contingente nazionale, con il capo di stato maggiore della difesa, con il comandante operativo di vertice interforze. Ho mantenuto anche costanti contatti con le la parte israeliana e libanese. Tutti ci auguriamo che la ragione prevalga e non si estenda ulteriormente un conflitto già drammatico. Abbiamo chiesto che le operazioni di Israele siano limitate e mirate ai soli obiettivi militari, evitando di coinvolgere la popolazione, già duramente provata e il contingente Unifil". Lo ha detto ieri sera in una nota il ministro della Difesa Guido Crosetto. 

Schlein: "Il governo riferisca in Parlamento"

"Al nostro contingente militare impegnato nella missione di pace e agli operatori umanitari presenti in Libano rinnoviamo la nostra gratitudine e vicinanza. Chiediamo al Governo di riferire con urgenza alle Camere e di attivarsi al massimo per garantire la sicurezza di tutti i cittadini ancora presenti in Libano e di valutare, anche nell'ambito di un'iniziativa europea e in collaborazione con le organizzazioni della società civile, l'apertura di corridoi umanitari". Lo dicono in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein e il responsabile Esteri del partito Giuseppe Provenzano. "L'esercito israeliano deve ritirarsi dal territorio libanese. La sovranità territoriale non può essere violata, il diritto internazionale deve valere sempre", aggiungono i due nella nota. La stessa richiesta è arrivata poco dopo anche dal M5s, attraverso Stefano Patuanelli, capogruppo in Senato.
 

Secondo il leader di Azione Carlo Calenda, "Se c'è intervento mirato di Israele allora ha senso" mantenere le nostre truppe in Libano ma "se si prepara una escalation con l'invasione di una parte del Libano - cosa che non auspico - e se la situazione si trasforma in uno scontro pesante che coinvolge altre potenze, sarà necessario e inevitabile" ritirare le truppe italiane "perchéle missioni delle Nazioni Unite sono di peacekeeping".
 

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