sul ring di Strasburgo
"Sull'Ucraina l'Ue ha fallito". Orbán litiga con von der Leyen e si scontra con Ilaria Salis
Il presidente di turno del Consiglio dell'Ue ha criticato l'Ue su migranti, diritti e corruzione. La sinistra canta "Bella ciao" e l'eurodeputata di Avs ribatte: "L'Ungheria un regime illiberale"
"In Ungheria c'è un detto vecchio di cent'anni: 'Se vogliamo vincere è necessario il coraggio di ammettere che si sta per perdere. Noi stiamo effettivamente perdendo in Ucraina e voi vi comportate come se non sia così. Se vogliamo vincere dobbiamo cambiare la strategia", ha detto il premier ungherese Viktor Orbán al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria presentando il programma dell'Ungheria in qualità di presidente del Consiglio dell'Unione europea. Più che il classico e sonnacchioso summit dell'Eurocamera, quello di oggi è stato “un incontro di pugilato”, come ha sintetizzato l'agenzia France-Presse. "Ci deve essere un'attività diplomatica e una comunicazione (con Putin, ndr) diretta o indiretta" per arrivare al più presto a un "cessate il fuoco", ha aggiunto Orbán. Il premier ungherese è sempre stato critico nei confronti della gestione europea della crisi, dopo l'invasione russa dell'Ucraina, e sostiene di avere la soluzione: "Concentrarsi su un cessate il fuoco il più presto possibile”. Ieri, il suo ministro delle Finanze, Mihaly Varga, aveva confermato all’Ecofin il veto dell’Ungheria al rinnovo delle sanzioni agli asset della Banca Centrale russa immobilizzati in Europa, una delle condizioni poste dagli Stati Uniti per partecipare al prestito da 50 miliardi di dollari promesso del G7. Budapest sta bloccando da mesi anche 6 miliardi di euro della European Peace Facility per le forniture di armi all’Ucraina.
Migranti, diritti e corruzione. Orbán all'attacco dell'Ue
È però sul tema migranti che il premier ungherese ha suscitato più sconcerto. “In Europa", ha detto, "l'antisemitismo, l'omofobia e la violenza contro le donne sono in aumento a causa dell'immigrazione”. Per proteggere le frontiere esterne, l'unica soluzione – ha aggiunto – è creare dei centri per i migranti al di fuori dell'Unione, dove verrebbero controllati prima di entrare. Orbán ha usato parole dure anche contro la presidente Ursula von der Leyen che secondo lui "ha reso la Commissione un'arma politica a servizio della sinistra" e ha ribadito l'importanza della famiglia tradizionale. "La nostra Costituzione, che non si cambia, difende la famiglia e i bambini e tra l'altro dice che la famiglia è costituita da un uomo e una donna. Il padre è un uomo, la madre è una donna. Abbiamo diritto a determinare così il nostro assetto costituzionale". Ha inoltre respinto "le accuse di corruzione in Ungheria. Voi parlate di corruzione? Anche all'Eurocamera ci sono stati casi di corruzione. Fate sul serio?", ha attaccato, in riferimento allo scandalo Qatargate del 2023.
La risposta di von der Leyen: "Budapest libera i trafficanti, fa entrare russi e polizia cinese"
"Lei ha detto che l'Ungheria sta 'proteggendo i suoi confini', e che 'i criminali vengono rinchiusi' in Ungheria", ha risposto Ursula von der Leyen, rivolgendosi direttamente al premier ungherese. “Mi chiedo solo come questa affermazione si concili con il fatto che l'anno scorso le vostre autorità hanno fatto uscire di prigione contrabbandieri e trafficanti condannati prima che scontassero la pena".
”Questa non è lotta all'immigrazione clandestina in Europa. Questo non è proteggere la nostra Unione. Questo è solo gettare problemi oltre il recinto del vicino", ha attaccato la presidente della Commissione, tra gli applausi dell'Aula. Ha poi accusato Budapest di avere permesso ai russi di entrare nel paese senza ulteriori controlli di sicurezza e aver permesso alla polizia cinese di lavorare in Ungheria. Ha inoltre accusato l'Ungheria di non rispettare gli accordi europei: “Dopo l'attacco della Russia all'Ucraina, tutti i capi di stato e di governo dell'Ue hanno deciso di ridurre la dipendenza dall'energia russa e di cercare alternative. Tuttavia, uno stato membro in particolare cercava solo alternative per continuare ad acquistare l'energia russa”. E poi ha rincarato: "C'è ancora qualcuno che non incolpa l'aggressore per questa guerra, ma l'aggredito”.
Salis: "Ungheria regime repressivo". Orbán: "Picchiatrice. Intifada politica contro di me"
Al termine del discorso di Orbán, dai banchi della sinistra si sono alzate le strofe di Bella ciao. "Ok, ok, non siamo all'Eurovision...", è intervenuta la presidente del Parlamento Roberta Metsola. Attaccato, Orbán ha replicato: "Io avrei voluto discutere del programma della presidenza ungherese ma a voi non interessa: avete voluto organizzare una intifada politica e ripetete le menzogne della sinistra ungherese". E ha chiuso il suo intervento parafrasando lo slogan trumpiano: "Make Europe Great Again".
Un attacco a Orbán è arrivato anche dall'eurodeputata di Avs, Ilaria Salis. "L'Europa deve essere solida e deve rifiutarsi di collaborare con il regime oppressivo di Orbán. Conosco l'Ungheria dal suo luogo più oscuro: il carcere. Sono stata detenuta preventivamente per 15 mesi e sono qui oggi solo grazie alla solidarietà di migliaia di cittadini antifascisti. Sotto Victor Orbán l'Ungheria è diventata un regime illiberale e oligarchico, uno stato etnico autoritario che alcuni definiscono addirittura una tirannia moderna. L'Ue è nata dalla sconfitta del nazifascismo ed era intesa come progetto di cooperazione internazionale. Ma l'obiettivo di Orbán è smantellare l'Ue in nome del nazionalismo".
Durissima la replica di Orbán: "Chi mi accusa di corruzione come l'onorevole Freund (eurodeputato tedesco dei Verdi, ndr), è lui il più corrotto, perché è pagato da Soros. Trovo assurdo dovere ascoltare Ilaria Salis, che aveva picchiato con sbarre di ferro persone pacifiche a Budapest. Proprio lei parla di stato di diritto? Ho sentito solo accuse, frutto della vostra ben nota propaganda. Se non leggeste i report finanziati da Soros ma altri dati indipendenti, vedreste che l'Ungheria non è messa peggio di altri sulla corruzione", ha aggiunto.