editoriali

Contro il disfattismo sull'Europa

Redazione

La presidenza Trump, il protezionismo di Biden e la guerra di Putin hanno costretto l’Europa a cambiare paradigma. Vedi i numeri sull’Ucraina: l’Ue ha superato gli Stati Uniti in termini di aiuti complessivi, compresi quelli militari

Con l’avvicinarsi delle presidenziali americane torna di moda il disfattismo sui destini dell’Europa. Federico Rampini sul Corriere della Sera di   ieri ha sostenuto che non solo gli europei sono estenuati dalla campagna elettorale tra Donald Trump e Kamala Harris, ma che vista dagli Stati Uniti l’Europa appare “un disastro e peggio che in passato”. Le motivazioni sono quelle tradizionali: governi fragili, mancanza di un numero di telefono unico, divisioni, sicurezza e difesa ignorate. Rampini ha l’alibi di essere, come lui stesso si è definito, un “occasionale visitatore del Vecchio continente”. Ma alcune argomentazioni sono un po’ vecchie o infondate. Basti pensare all’Ucraina. L’Ue ha superato gli Stati Uniti in termini di aiuti complessivi promessi (240 miliardi di euro contro 130 miliardi), compresi quelli militari (66 miliardi contro 65 miliardi).

 

Gli F-16 sono donati da Paesi Bassi e Danimarca, nonostante il rifiuto americano. Dal 2021 i paesi Nato che spendono il 2 per cento nella difesa è passato da 6 a 23, con Polonia ed Estonia che hanno superato gli Stati Uniti rispetto al pil. La presidenza Trump, il protezionismo di Biden e la guerra di Putin hanno costretto l’Europa a cambiare paradigma. Le illusioni della globalizzazione felice e pacifica sono finite. Il processo è lento e doloroso, ma non ci saranno marce indietro. A meno che gli amici di Trump e Putin non prendano il potere nei grandi stati membri.

 

A dirla tutta, cercare il parallelo tra gli Stati Uniti e l’Ue è fuori luogo. I primi sono uno stato federale. La seconda è fatta di 27 stati sovrani. Immaginate Biden negoziare su un veto del governatore dell’Ohio sulla politica estera, come l’Ue con Viktor Orbán. Eppure anche il presidente americano si è trovato con le mani legate per mesi a causa dell’opposizione dei trumpiani  al Congresso sugli aiuti all’Ucraina. Gli europei si stanno faticosamente ristrutturando. Ma se l’occidente è in crisi la ragione va cercata più nell’America che si sta chiudendo e che in alcune sue parti sta abbandonando le idee che l’hanno resa il faro del mondo libero.