Foto LaPresse

L'attacco

L'Ungheria chiede la revoca dell'immunità per Ilaria Salis

Redazione

La richiesta è stata avanzata dagli eurodeputati del premier ungherese. La deputata di Avs: "Il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e non ceda alla prepotenza di una democrazia illiberale". Dura l'accusa del portavoce di Orbán Zoltan Kovacs: "Tu non sei democratica e non sei una martire. Sei una delinquente comune"

Durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, gli eurodeputati ungheresi di Fidesz, il partito di Viktor Orbán hanno chiesto di revocare l'immunità a Ilaria Salis, eletta con Alleanza Verdi-Sinistra. Richiesta che ora, come ha dichiarato la presidente del Parlamento Roberta Metsola "è sottoposta alla commissione per gli affari legali". E' stata la stessa eurodeputata ad anticipare la notizia su X con un post in cui auspica che "il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e i diritti umani, senza cedere alla prepotenza di una 'democrazia illiberale' in deriva autocratica che, per bocca anche dei suoi stessi governanti, in diverse occasioni mi ha già dichiarato colpevole prima della sentenza".

 

 

L'ex insegnante milanese è stata detenuta per quindici mesi nelle carceri di Budapest per aver preso parte nel 2023 ad alcuni scontri contro esponenti dell'estrema destra ungherese e, dopo gli arresti domiciiari, è stata eletta lo scorso giugno all'Europarlamento ottenendo l'immunità e quindi la libertà.

Sempre su X, le ha risposto il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs: "Il fatto che ti comporti come una sorta di vittima non è solo sconcertante, ma anche assolutamente disgustoso. Lasciatemi chiarire ancora una volta: non sei stata arrestata per le tue 'opinioni politiche', sei stata arrestata e processata per casi di aggressione a mano armata contro ungheresi innocenti!". E ha concluso accusando l'eurodeputata di essere una delinquente: "Tutta questa farsa è uno scherzo, tu non sei democratica e non sei una martire. Sei una delinquente comune".

Ilaria Salis ha ricordato che questa richiesta di revoca dell'immunità non è stata "una coincidenza" perché è avvenuta "il 10 ottobre, il giorno successivo al mio intervento in plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l’operato di Orbán". Salis si riferisce alla sua accusa contro il presidente magiaro di aver reso l'Ungheria "un regime illiberale e oligarchico, uno stato etnico autoritario che alcuni definiscono addirittura una tirannia moderna". Orbán aveva risposto duramente all'eurodeputata: "Trovo assurdo dovere ascoltare Ilaria Salis, che aveva picchiato con sbarre di ferro persone pacifiche a Budapest. Proprio lei parla di stato di diritto?".

 

Dall'Italia Nicola Fratoianni ed Angeli Bonelli di Avs ribadiscono la loro solidarietà per Salis auspicando "che il Parlamento Europeo respinga questa richiesta consapevoli del fatto che in Ungheria non sussistono le condizioni per un processo giusto ed equo". Sollevano inoltre dei dubbi sul sistema giudiziario ungherese: "In questi mesi, e prima durante il lungo periodo di detenzione a cui è stata sottoposta Ilaria, le autorità ungheresi hanno più volte dimostrato di aver già emesso una sentenza di condanna prima ancora che il processo avesse inizio. Ora tocca al Parlamento Europeo ribadire - concludono Bonelli e Fratoianni - che la democrazia e la tutela dei diritti non possono essere messe in discussione". 

Di più su questi argomenti: