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Editoriali

Il Ppe vota con l'estrema destra e rende ingovernabile il Parlamento europeo

Redazione

Gli eurodeputati non sono riusciti ad approvare la risoluzione politica sul bilancio 2025 dell’Ue, dopo che i popolari hanno votato con i gruppi dell’estrema destra a favore della costruzione di muri alle frontiere esterne dell’Unione

A forza di giocare con il fuoco dell’estrema destra, il Partito popolare europeo (Ppe) ha appiccato l’incendio al Parlamento europeo. Gli eurodeputati ieri non sono riusciti ad approvare la risoluzione politica che raccomanda come spendere i soldi del bilancio 2025 dell’Ue, dopo che il Ppe ha votato con i gruppi dell’estrema destra alcuni emendamenti per finanziare la costruzione di muri alle frontiere esterne dell’Ue e per ridurre i finanziamenti all’Agenzia europea per i diritti fondamentali. L’emendamento sui muri era stato presentato dal gruppo Europa delle nazioni sovrane, di cui fa parte Alternativa per la Germania e che fa concorrenza ai Patrioti per l’Europa di Viktor Orbán, Matteo Salvini, Marine Le Pen e Geert Wilders. Anche i sovranisti dell’Ecr, dove siede Fratelli d’Italia, hanno votato il testo. Il Parlamento europeo “chiede un finanziamento adeguato delle barriere fisiche alle frontiere esterne dell’Unione”, recita l’emendamento che è passato con 329 voti a favore e 297 contrari.

Non è la prima volta che il Ppe rompe il cordone sanitario attorno ai gruppi dell’estrema destra. E’ accaduto sul calendario delle audizioni dei candidati della prossima Commissione. Accadrà di nuovo oggi sull’attribuzione del premio Sakharov per la libertà di espressione. Ma nella plenaria, su temi così sensibili come il bilancio e le migrazioni, è una prima. La Commissione si è sempre rifiutata di finanziare la costruzione di muri, che è inaccettabile anche per socialisti, liberali e verdi. Dopo l’approvazione dei due emendamenti, gli altri gruppi europeisti hanno deciso di votare contro la risoluzione sul bilancio, che è stata bocciata con 360 voti “no” e 233 “sì”. I gruppi dell’estrema destra, nonostante il successo sui muri, hanno votato contro in nome del “no” all’Ue. La strategia di Manfred Weber di rincorrere l’estrema destra sui migranti e di perseguire la politica dei due forni produce un solo risultato: rendere ingovernabile e indebolire il Parlamento europeo.

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