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La testimonianza di un tifoso israeliano ad Amsterdam: "Avevano coltelli, mazze e ci inseguivano in gruppo"

Ofek Ziv racconta al Foglio l'aggressione subita dopo la partita Ajax-Maccabi: "E' stato terrificante, se non fossimo scappati saremmo morti"

Redazione

"La serata è iniziata bene, c'era una buona atmosfera e buoni amici. L'Ajax ci ha accolto molto bene, abbiamo perso la partita ma non importa", racconta al Foglio Ofek Ziv, un tifoso israeliano di 27 anni che giovedì sera si trovava ad Amsterdam per vedere la partita del Maccabi. "Eravamo in metropolitana per raggiungere la stazione centrale, che è vicino a piazza Dam, dove l'attacco è cominciato. Già nella metro abbiamo saputo che alcuni nostri amici erano stati attaccati da un gruppo di terroristi, ragazzi musulmani con delle maschere, indossavano felpe nere ed erano incappucciati, avevano il volto coperto, gli si vedevano solo gli occhi. Avevano coltelli, mazze o qualcosa del genere. Non sapevamo cosa aspettarci uscendo dalla metro ma non potevamo fare nulla, non potevamo fermare il treno", dice Ofek, che dopo i disordini è tornato in Israele con uno dei voli speciali organizzati dal governo per riportare tutti i cittadini a casa.

"Arrivati alla stazione centrale abbiamo sentito una forte esplosione e qualche secondo dopo sono stato colpito da una pietra. Non ho visto da dove veniva ma mi ha colpito sulla nuca. In quel momento ho capito che se non fossimo scappati saremmo morti o saremmo stati feriti gravemente. In Israele viviamo con questa paura da tanti anni, non puoi vivere in Israele senza guardarti costantemente le spalle e ho imparato che in queste situazioni bisogna correre via. Sono arrivati in gruppi di 5 - 10 persone, li abbiamo visti dall'altra parte del viale e hanno iniziato a rincorrere uno che aveva la maglietta della nostra squadra, hanno cominciato a pestarlo e poi hanno visto noi e hanno incominciato a rincorrerci. Siamo scappati, siamo riusciti a prendere un taxi. E' stato terrificante". 

 

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