editoriali
Lezione lituana ai detective post Amsterdam
Vilnius protesta contro il parlamentare antisemita. Dove la storia ha un peso
Dopo anni di politica conservatrice, la Lituania è stata tentata dal Partito socialdemocratico, vincitore delle ultime elezioni. Non potendo governare da solo, ha dovuto cercare dei partner di maggioranza e giovedì ha stretto un patto con l’Unione dei democratici per la Lituania e l’Alba del Nemunas, il cui leader, Remigijus Zemaitiatis, si era dimesso dal Parlamento lo scorso aprile per evitare l’impeachment a causa dei suoi post antisemiti. A maggio del 2023, prima del 7 ottobre, Zemaitiatis aveva scritto su Facebook che i russi e gli ebrei sono i colpevoli dell’oppressione dei lituani durante la Seconda guerra mondiale. L’arrivo dei nazisti in Lituania portò alla scomparsa della comunità ebraica, vennero uccisi circa duecentomila ebrei, fucilati nei boschi e sepolti in fosse comuni. Nel 1995 l’ex presidente Algirdas Brazauskas andò alla knesset a chiedere scusa a Israele per la collaborazione del popolo lituano allo sterminio: un atto di maturità che non tutti i paesi europei hanno avuto il coraggio di compiere. Meno di vent’anni dopo Zemaitiatis ha rotto il patto che il suo giuramento da parlamentare prevede anche nell’impegno contro ogni forma di odio, incluso quello antisemita.
Dopo l’annuncio della formazione del nuovo governo, 5.000 lituani si sono ritrovati per protestare, chiedendo di rompere la coalizione appena formata con un antisemita. Difficile che il partito di maggioranza faccia passi indietro, ma la protesta è significativa di quanto i lituani siano consapevoli degli errori del passato, di come l’antisemitismo sia una porta d’accesso dei regimi e le fondamenta di uno stato democratico che si dice contrario all’odio vadano preservate.
Se in Italia ci si affanna a vedere la correlazione tra una bandiera palestinese strappata e la caccia all’ebreo delle squadracce di Amsterdam, dicendo che l’antisemitismo non c’entra ma è solo una questione tra ultras, nell’Europa che non vuole ripetere gli errori del passato, si protesta contro un parlamentare che distorce la storia e usa l’antisemitismo per fare politica.