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Editoriali

Dazi e sesso alla corte di Trump

Redazione

The Donald sta formando la sua squadra di governo: la nomina di Howard Lutnick come segretario al Commercio potrebbe causare un rafforzamento della politica protezionistica. Intanto un hacker mette nei guai Matt Gaetz, nominato alla Giustizia

Howard Lutnick guida il team della transizione di Donald Trump, dà consigli sulle nomine, promuove o boccia candidati, e fino a ieri voleva moltissimo essere selezionato come ministro del Tesoro. Aveva dalla sua parte Elon Musk, il burattinaio più ascoltato, sembra, ma secondo alcune fonti, il presidente eletto si è scocciato della sua insistenza e delle continue pressioni, così dovrebbe dargli un altro incarico: ministro del Commercio. Forse sapremo come si stanno assestando gli equilibri di potere e influenze in questo processo di selezione rapido e grottesco – sembra che ci sia già stata una sfuriata di Musk contro un collaboratore che passa indiscrezioni ai media – ma intanto per quel che ci riguarda la nomina di Lutnick è malauguratamente coerente con la linea economica prospettata da Trump: Lutnick, che guida la Cantor Fitzgerald, è un gran sostenitore della politica dei dazi, ha detto che è consapevole che può avere delle conseguenze nefaste, ma comunque si dedicherà a implementarla. I mercati sono inquieti per questa ragione ed è anche per questo che la nomina al Tesoro sembra essere la più sofferta: trovare una persona allo stesso tempo fedele e rassicurante non sembra facile. Anche perché si sta complicando un’altra nomina, in un posto cruciale per il trumpismo: Matt Gaetz al ministero della Giustizia. La scelta è stata criticata fin dal primo momento anche nel mondo conservatore, ma ieri un hacker non identificato ha detto di essere entrato in possesso delle testimonianze di una ragazza di 17 anni che avrebbe avuto un rapporto sessuale con Gaetz nel 2017. Nei documenti hackerati da “Altam Beezley” (e per ora non pubblicati), ci sarebbero anche altre informazioni che sono in possesso sia del ministero della Giustizia sia della commissione Etica del Congresso, ma che questi hanno deciso di non rendere pubbliche. Trump sa che le chance di conferma di Gaetz non sono molte, ma per ora insiste, forse contando sul fatto che quando lui dice “caccia alle streghe”, molti sono disposti a credergli.

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