La taglia, la foto, il McDonald's. Così è stato preso il killer del ceo della United Healthcare
Niente Ai, ma manifesti appesi ai muri. La polizia di New York aveva iniziato a diffondere le immagini del killer. Ed è stata proprio una sua foto a portare all'arresto. Lo sconcertante percorso di Luigi Mangione, da studente modello a omicida
Alla fine a risolvere il giallo non è stata un'avanzata tecnologia di riconoscimento facciale, ma una serie di manifesti con le foto del sospettato, appesi nei negozi, sui muri e sui pali della luce, come quelli con la scritta WANTED da vecchio West. Con tanto di taglia da 10 mila dollari per "chiunque fornisca informazioni sull'omicidio" di Brian Thompson. Grazie a uno di quei manifesti, un dipendente di un McDonald's della Pennsylvania lo ha riconosciuto e ieri Luigi Mangione, il 26enne sospettato di aver ucciso mercoledì scorso con tre colpi di pistola l'amministratore delegato di United Healthcare, è stato incriminato a New York. Nei giorni scorsi, il Dipartimento di polizia di New York aveva iniziato a diffondere una serie di immagini del presunto killer: un giovane con la pelle chiara e i lineamenti marcati. Una foto in particolare mostrava il suo volto, coperto solo sui capelli da un cappuccio. È stata proprio quella foto specifica a portare all'arresto, ieri mattina, a circa 400 chilometri dall’Hilton di New York dove ha commesso il delitto.
Mangione, quando è stato fermato, aveva con sé la pistola e il silenziatore usati per commettere il delitto (una "ghost gun" realizzata con stampante 3D), oltre a documenti falsi con quattro nomi diversi, compreso quello usato per registrarsi nell’ostello nel quale ha dormito prima di uccidere e anche un manifesto "anticapitalista" con citazioni di Unabomber, nel quale rivendica il suo gesto: "Mi scuso per i traumi creati ma andava fatto, bisognava eliminare questo parassita…". Il documento scritto a mano, secondo la Cnn, contiene un atto di accusa contro la "corporate America" e in particolare le mutue private che antepongono i profitti al bene degli assicurati. Tutto confermerebbe il sospetto iniziale degli investigatori: un killer "arrabbiato" col sistema delle mutue. L'assassino infatti aveva inciso sui bossoli trovati sul luogo del delitto le parole deny, delay, depose, quelle usate dalle assicurazioni per negare i rimborsi. Inoltre, in uno zaino che aveva abbandonato a Central Park c'erano anche dei soldi finti del Monopoli.
Nelle ore successive all'arresto, ha iniziato a delinearsi lo sconcertante percorso di Mangione, da studente modello a presunto omicida. Proveniente da una famiglia di origini italoamericane del Maryland, nonno immobiliarista con un patrimonio sterminato di country club, stazioni radio e case di riposo, Mangione è stato il miglior studente di una prestigiosa scuola privata maschile di Baltimora, la Gilman School, retta da 37mila dollari all'anno. Poi ha conseguito una laurea triennale e una magistrale presso l'Università della Pennsylvania e ha ricoperto l'incarico di consigliere capo presso un programma pre-universitario all'Università di Stanford. Fino al 2023 ha lavorato come ingegnere Alla TrueCar, azienda di Santa Monica, in California, che vende auto online. Luigi Mangione è inoltre cugino del deputato repubblicano al parlamento statale del Maryland Nino Mangione. Era in contatto regolare con amici e familiari fino a circa sei mesi fa, quando improvvisamente e inspiegabilmente ha smesso di comunicare con loro. Aveva sofferto di un doloroso infortunio alla schiena, hanno detto gli amici, e poi è scomparso.
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