Marine Le Pen (foto Ap, via LaPresse)

Editoriali

Le Pen è (ancora) euroscettica

Redazione

Ma quale cosmesi, le idee dei sovranisti francesi non cambiano. Sull’Unione europea e sull'Ucraina

Ci hanno detto che Marine Le Pen aveva accantonato le sue fissazioni euroscettiche, che il famoso processo di “dédiabolisation” era ormai terminato, e lei, la madrina del sovranismo francese, si era istituzionalizzata ed era pronta a governare la seconda economia dell’Eurozona. Poi vai a leggere l’intervista che ha rilasciato ieri al El País e constati che, dietro la cosmesi e i proclami, le idee lepeniste sono sempre le stesse. “Sono profondamente euroscettica. Non sono contro l’Europa, ma ritengo che il suo attuale funzionamento sia anti democratico, anti nazionale e completamente contrario alle sovranità delle nazioni. Quando un paese non può più difendere i propri interessi vitali, non si è più in democrazia”, ha dichiarato Le Pen al quotidiano spagnolo.

 

E ancora: “Dobbiamo abolire la libera circolazione delle persone e limitarla all’interno dell’area Schengen ai cittadini dei paesi Schengen. Qualche anno fa la signora Merkel ha fatto entrare un milione di migranti. Alcuni di loro sono rimasti in Germania, ma gli altri dove sono andati? In altri paesi. Non possiamo permetterlo”.

 

Alla domanda del giornalista del País, che le ha chiesto se bisognerebbe dunque limitare la circolazione anche a persone con la nazionalità di paesi Ue, la leader sovranista francese ha risposto così: “Sì, se un paese accetta un milione di migranti, è un suo problema. La sua decisione non può causare problemi ad altri”. Una posizione contraria ai valori fondamentali dell’Ue. Poi, schivando la questione sull’invio di armi all’Ucraina, ha detto che con ogni probabilità “Trump farà sedere Putin e Zelensky al tavolo delle negoziazioni e verrà trovata una soluzione diplomatica”. Per Le Pen, il presidente russo non rappresenta una minaccia esistenziale. “Non credo abbia le ambizioni né i mezzi per conquistare l’Europa”, ha detto. E’  la solita Le Pen, ostile all’Europa e ambigua verso l’Ucraina.

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