Cecilia Sala è stata liberata. Nordio a Chigi

La giornalista del Foglio, arrestata il 19 dicembre scorso, sta rientrando in Italia con un volo da Teheran che atterrerà nel pomeriggio a Roma Ciampino, dove saranno presenti anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Cecilia Sala sta tornando a casa. Il suo volo da Teheran a Roma atterrerà alle 16.15. Ad accogliere la giornalista del Foglio a Ciampino ci saranno la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. L'annuncio della liberazione è arrivato con una nota di Palazzo Chigi, che spiega come "grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia". Meloni "esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi". La premier ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata avvenuta pochi minuti fa.

    

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio sarà a minuti a Palazzo Chigi. L'argomento è la valutazione dell'eventuale rilascio di Mohammaed Abedini - l'ingegnere iraniano bloccato in Italia lo scorso 16 dicembre su richiesta degli Stati Uniti - che potrebbe già avvenire nelle prossime ore, riferisce l'agenzia Ansa. Secondo quanto risulta alla trasmissione di La7 "L'Aria che tira", fonti vicine al prossimo segretario di Stato americano Marco Rubio sostengono che Abedini sarà scarcerato e probabilmente rimpatriato in Iran. Il Guardasigilli ha smentito, dicendo che sarà a Chigi non per Abedini ma per discutere di separazione delle carriere e anche di App, il nuovo software sviluppato dal ministero per il processo penale telematico, andato in crash ieri in tutta Italia.

    

La nostra giornalista era stata arrestata dalle autorità iraniane il 19 dicembre scorso a Teheran. È stata detenuta in una cella singola nel carcere di Evin, il più grande e il più famigerato dei penitenziari della capitale iraniana dove vengono rinchiusi i cittadini stranieri e i dissidenti politici. Il 30 dicembre il dipartimento generale dei Media esteri del ministero della Cultura e dell'orientamento islamico dell'Iran ha confermato in una nota l'arresto di Sala "per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell'Iran". L’unica ad aver incontrato Cecilia in carcere è stata Paola Amadei, l’ambasciatrice italiana in Iran, che le ha portato conforto e rassicurazioni. Cecilia ha potuto telefonare a casa tre volte, per pochi minuti, una il giorno dopo l’arresto e una il 26 dicembre. Poi, ancora, il primo gennaio. In questi scambi con i familiari, Cecilia ha fatto sapere che nella piccolissima cella dove era detenuta non aveva un materasso e dormiva per terra, sdraiata su una delle due coperte che aveva a disposizione. L'altra le serve per proteggersi dal freddo di Evin. Con parecchio ritardo le sono stati consegnati i beni di prima necessità che l’ambasciata italiana aveva portato alle autorità del carcere iraniano. Venerdì 3 gennaio, i genitori di Cecilia hanno comunicato il proprio desiderio di astenersi da commenti e hanno chiesto senso di responsabilità, riservatezza e discrezione, anche attraverso un silenzio stampa, per non vanificare gli sforzi delle autorità italiane impegnate nelle trattative delicate, che alla fine hanno portato al risultato di oggi. 

 

     

Qui potete trovare tutti gli articoli sull'arresto e la detenzione. Qui tutti gli articoli di Cecilia Sala per il Foglio. 

Di più su questi argomenti: