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editoriali
Tusk vuole svegliare l'Ue su difesa e burocrazia
Il premier polacco si sta proponendo come il faro di un’Europa in grado di rinnovarsi, dal punto di vista della difesa e anche da quello della sua regolamentazione
Il primo ministro polacco, Donald Tusk, è nato a Danzica, una città evocativa nella storia della Polonia che anche Tusk ha contribuito a creare quando, giovanissimo, ha fatto parte di Solidarnosc, il sindacato polacco fondato proprio a Danzica che ha lottato e vinto contro il comunismo. La Polonia ha la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue e Tusk ha invitato nella sua città di provenienza il collegio dei commissari per una sessione speciale. La visita, iniziata ieri, si sarebbe dovuta tenere tempo fa, ma i problemi di salute della presidente Ursula von der Leyen hanno rimandato i lavori. Tusk ha avviato il semestre europeo con toni battaglieri e rivoluzionari, ponendo l’accento soprattutto sulle necessità di sicurezza europee.
Qualche giorno fa ha scritto su X: “La rivolta contro le normative è inevitabile! Che piaccia o no a qualcuno nell’Ue. Il momento è adesso!”. Il messaggio era per la maggior parte dei suoi colleghi europei. Il premier polacco si sta proponendo come il faro di un’Europa in grado di rinnovarsi, dal punto di vista della difesa e anche da quello della sua regolamentazione, tanto che a Danzica, il cuore delle rivolte polacche, Tusk ha chiamato i commissari per parlare di riforme urgenti, dalla sicurezza alla tecnologia, passando per la necessità di tagliare la burocrazia. Senza sparate e minacce, Tusk si è trasformato nel promotore di una visione dell’Europa accelerata.
E’ la versione giusta delle pretese muskiane e trumpiane, portata avanti con competenza e senza demagogia. L’Ue sembra ancora paralizzata di fronte ai cambiamenti nell’Amministrazione americana, attende i dazi con tremore e non ha accolto la sfida di cambiare se stessa. Non dovrebbe farlo perché il nuovo capo a Washington lo impone, ma per assumersi le proprie responsabilità e salvarsi nello scontro tra potenze. La ricetta di Tusk è un inizio, ancora sono pochi però gli entusiasti pronti a svegliarsi e seguirlo.
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