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editoriali
Elon Musk e il crumiro Montanari
Da rettore decide che l’Università deve boicottare X, ma lui twitta più di prima
Il termine boicottaggio deriva dal nome di Charles Boycott, un proprietario terriero contro cui la Lega irlandese dei braccianti (Irish national land league) protestava per condizioni più dignitose rifiutandosi di lavorare. Quindi ci sta che, nell’era digitale, il boicottaggio contro il più grande imprenditore del mondo, Elon Musk, si trasformi nel rifiuto di arare il suo social network. E così, tra i tanti che hanno annunciato il boicottaggio di X (l’ex Twitter) ci sono diversi privati cittadini, media e istituzioni. Una di queste è l’Università per Stranieri di Siena che ha annunciato “per decisione unanime del Senato Accademico” di bloccare la sua attività su X, a differenza dei social di Meta (Facebook e Instagram).
“Le dinamiche sempre più opache dell’algoritmo di X, che determina la visibilità dei contenuti privilegiando interazioni polarizzanti, amplifica narrazioni estreme e riduce l’accesso a fonti autorevoli, unite alle scelte della proprietà, hanno favorito la diffusione di un clima sempre meno civile e inclusivo”, comunica l’ateneo. Tutto questo ha prodotto un un aumento di contenuti “in contrasto con i valori etici dell’Università, che si ispira al carattere antifascista e ai principi della Costituzione della Repubblica italiana”. Decisione pienamente legittima. Ma c’è un problema di coerenza. Il rettore dell’Università per Stranieri di Siena, nonché presidente del Senato accademico, è il prezzemolino televisivo Tomaso Montanari che, dopo la deliberazione, continua a twittare senza sosta, rilanciando pensieri e apparizioni nei talk show.
Da un lato il rettore Montanari fa fare boicottaggio antifascista al poco seguito account della sua Università, dall’altro l’influencer Tomaso è attivo come e più di prima con il suo seguitissimo account sulla piattaforma di Musk. E’ come se il presidente della Lega irlandese dei braccianti, subito dopo aver indetto lo sciopero contro Charles Boycott, si fosse messo a fare il crumiro. La parola “boicottaggio” non sarebbe mai nata.
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