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Editoriali

Ai regimi non piace lo sviluppo

Redazione

Nutrirsi della sofferenza altrui per garantirsi la sopravvivenza e il potere. La reazione di Kim alla provocazione di Trump su Gaza svela il trucco

In un editoriale pubblicato ieri dalla Kcna, il regime guidato da Kim Jong Un ha commentato il piano proposto dal presidente americano Trump di trasformare la Striscia di Gaza nella “Riviera del medio oriente”. L’America è “un feroce rapinatore che si accaparra il territorio e la sovranità di altri paesi e nazioni, non accontentandosi di violarne selvaggiamente la vita e i diritti per i propri interessi”, si legge nell’editoriale, “e non è affatto un problema che riguarda solo la Striscia di Gaza”.  L’attacco durissimo contro l’Amministrazione Trump da parte della Corea del nord è interessante perché è un riferimento all’offerta che nel 2019, durante il dialogo bilaterale fra Trump e Kim, il presidente americano aveva fatto più volte al leader nordcoreano, molto simile a quella fatta per la Striscia (ma senza la parte della  “deportazione”). Al summit di Singapore Trump aveva addirittura mostrato a Kim un filmato di 4 minuti, il finto trailer di un film in cui la nuova Corea del nord si apriva agli investimenti americani, con resort di lusso, certo, ma anche risorse, nuove tecnologie, grande distribuzione, sanità all’avanguardia. Il video, nello stile trumpiano, insisteva molto sulla “scelta dei leader”. E la scelta che aveva fatto poco dopo Kim era stata quella di chiudere ancora di più alla cooperazione con i paesi democratici, e aprirsi invece alla Russia di Putin.

All’epoca qualcuno all’azzardo folle di Trump ci aveva creduto – la Corea del nord è un regime fallito, con cittadini affamati – senza considerare però che è proprio lo sviluppo ciò che ai regimi fa più paura, perché sviluppo significa anche ricchezza individuale, cioè la fine del controllo autoritario sulla popolazione. Solo la Cina è riuscita a costruire un sistema orwelliano in grado di sostenere sviluppo e controllo contemporaneamente. Tutti gli altri regimi, compresi quelli di gruppi come Hamas, si nutrono della sofferenza altrui per garantirsi la sopravvivenza e il potere. La provocazione di Trump su Gaza, come quella di sei anni fa sulla Corea del nord, svela il trucco.

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