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Editoriali

Il brutto voto di Israele contro Kyiv e con Mosca, Pyongyang e Stati Uniti

Redazione

Tel Aviv allineata a Washington vota contro il sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina. Un elenco di paesi che crea un effetto di stordimento e confusione

L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato due risoluzioni sull’aggressione della Russia contro l’Ucraina. Una era stata presentata dagli Stati Uniti ed è stata approvata con gli emendamenti proposti dall’Ue (gli Stati Uniti, dopo gli emendamenti, avevano prima votato contro la loro stessa risoluzione e poi, parlando di un errore, hanno cambiato il voto in astensione) e l’altra era stata proposta dall’Ucraina e dall’Ue. Nella seconda veniva chiarito il concetto di integrità territoriale dell’Ucraina  e gli Stati Uniti hanno votato contro insieme a  una manciata di paesi che messi tutti  nello stesso elenco creano un effetto di stordimento. A votare contro il sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina sono stati, tra gli altri: Stati Uniti, Bielorussia,  Ungheria, Russia, Corea del nord, Israele.

Della lista, oltre agli americani, imbarazza la presenza non soltanto dell’Ungheria, ma soprattutto di Israele. Probabilmente gli israeliani avranno scelto di sostenere Washington per lo stretto bisogno che hanno dell’alleato americano. Non conosciamo il retroscena di questo voto e sappiamo bene quanto la situazione  di Israele sia fragile e quindi è complicato per lo stato ebraico arrecare anche il minimo sgarbo a Trump, ma il voto contrario da parte di un paese che lotta ogni giorno per affermare il suo diritto a esistere, che dalla sua nascita ha dovuto lottare contro stati e organizzazioni terroristiche che volevano distruggerlo e privarlo di territorio è illogico. Israele avrebbe potuto astenersi per non turbare l’alleato americano, invece si è infilato in una lista di regimi, proprio oggi che al Muro del pianto a Gerusalemme è stata spiegata una bandiera dell’Ucraina. Per ragioni di sicurezza Israele non mostra apertamente il suo sostegno all’Ucraina, dietro le quinte avviene più di quello che vediamo, ma il nome del paese che combatte per i valori democratici e per la libertà messo nello stesso elenco  di regimi sanguinari che vogliono  distruggere tutto quello in cui Israele crede è un brutto segnale che genera confusione. 

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