
(Ansa)
Editoriali
Liberiamo Boulem Sansal
Macron si dice fiducioso. Le date possibili e le condizioni di un deal doloroso
Ieri, in visita al Salone del libro di Parigi, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha detto di essere “fiducioso” in merito alla liberazione di Boualem Sansal, lo scrittore franco-algerino detenuto ad Algeri dallo scorso 16 novembre, condannato a cinque anni di carcere per aver espresso opinioni sgradite al regime algerino. La fiducia è dettata dall’“attenzione particolare” che la presidenza algerina starebbe prestando al dossier Sansal, ha detto Macron, aggiungendo: “Il nostro più fervido augurio è che le autorità di Algeri possano prendere la decisione che gli permetterà di ritrovare una certa libertà, di essere curato e di poter tornare a scrivere”. Le parole del presidente francese confermano che qualcosa si sta muovendo sul caso Sansal.
Secondo le informazioni del Foglio sono due le date in cui il presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune, potrebbe liberare lo scrittore: il 6 giugno, in concomitanza con la festa islamica del Sacrifico, o il 5 luglio, in occasione della Giornata dell’Indipendenza e della Gioventù. In ambienti parigini, tuttavia, fanno notare che la liberazione di Sansal non avverrà senza un’importante contropartita. Secondo una fonte vicina al dossier sentita dal Foglio, Algeri spinge per sbloccare certe questioni giudiziarie che coinvolgono una ventina di oppositori politici del regime esiliati in Francia. Tra questi spicca il caso dell’ex ministro dell’Industria algerino, Abdeslam Bouchouareb, che la giustizia di Algeri ha condannato in contumacia a cent’anni di prigione per diversi reati finanziari. I magistrati francesi, a inizio marzo, hanno respinto per la sesta volta la richiesta di estradizione presentata dall’Algeria, suscitando l’indignazione di Algeri. Il rischio è che la liberazione di Sansal possa avvenire solo attraverso un doloroso deal per la Francia.

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