Corte suprema britannica, Londra (Getty)

Editoriali

Per la Corte suprema britannica la definizione legale di "donna" si basa sul sesso biologico

Redazione

Per i magistrati inglesi le persone transgender non possono accedere a quote e servizi riservati alle donne

"Il sesso è binario”. Questa è la portata della storica sentenza della Corte suprema britannica, che ha stabilito che la definizione legale di cos’è una donna si basa sul sesso biologico. Significa che le persone transgender, chi si “identifica” nell’altro sesso, non possono accedere a quote e servizi riservati alle donne. Questo non significa che i trans non vadano protetti dalle discriminazioni. La diatriba è iniziata quando il Parlamento scozzese ha approvato una legge secondo cui anche i transgender potevano rientrare nelle quote riservate alle donne. Le femministe di For Women Scotland, sostenute dalla scrittrice J.K. Rowling, aveva portato la questione fino alla Corte suprema di Londra. Ora i magistrati hanno deciso che la parola “donna” non è “variabile” o soggetta a interpretazioni.

“Oggi i giudici hanno affermato ciò che abbiamo sempre creduto e cioè che le donne sono protette in base al loro sesso biologico” ha detto Susan Smith di For Women Scotland. “Il sesso è reale e adesso le donne possono sentirsi sicure che i servizi e gli spazi designati per le donne siano per le donne”. Qualche giorno fa, l’ente di sorveglianza del settore educativo britannico, l’Office for Students, ha comminato una multa di 585mila sterline all’Università del Sussex per non aver difeso la libertà di parola. L’ateneo è stato l’epicentro del caso Kathleen Stock, la docente di filosofia femminista e lesbica vittima di una campagna di minacce e intimidazioni da parte degli attivisti pro-trans per aver sostenuto che “il sesso biologico conta più dell’identità di genere”. Stock era stata costretta ad assumere guardie del corpo dopo che all’università erano state organizzate manifestazioni contro di lei e alla fine si era dimessa. La sentenza e la condanna riportano un po’ di ragione nell’assurdo dibattito sul genere degli unicorni e il sesso degli angeli.

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