L'epilogo della procura di Trani
Pure American Express assolta. Ma la mentalità di quelle inchieste è ora al governo
Alla fine i dirigenti di American Express accusati di usura dalla procura di Trani sono stati tutti assolti. Il Foglio aveva scritto quasi un anno fa che questa inchiesta è stata “l’anno zero della procura di Trani per come l’abbiamo conosciuta e, per certi versi, ne sarà anche l’epilogo”. È una vicenda giudiziaria nata dieci anni fa, per una presunta usura di circa 1.000 euro su dieci titolari di carte di credito (100 euro a testa). Nel mezzo ci sono state intercettazioni a raffica che, come in una fiera dell’est da un signore di Molfetta portarono la procura pugliese ad ascoltare le conversazioni di dirigenti AgCom, Rai e persino l’allora premier Silvio Berlusconi, che finì accusato per le pressioni su “Annozero” di Michele Santoro.
Un caso nazionale: Berlusconi venne poi archiviato e il pm, Michele Ruggiero, divenne una star nazionale. Da allora non si è più fermato: tra l’avvio dell’inchiesta e l’assoluzione di American Express, il pm della procura di Trani si è costruito la fama di magistrato nemico di banchieri e finanzieri: ha aperto inchieste su agenzie di rating (Moody’s, Fitch e Standard & Poor’s), Banca d’Italia, Barclays, Monte dei Paschi, Bnl, Unicredit, Intesa SanPaolo, ancora Banca d’Italia, Morgan Stanley, Deutsche Bank. E chissà quante altre. Mai una condanna. Tutti – chi prima e chi dopo (qualcuno non ancora) – assolti o archiviati.
In particolare la Trilogia di Trani – il filone di inchieste contro il “complotto dello spread”, il golpe finanziario del 2011, l’attentato alla sovranità nazionale – che ha visto indagate le agenzie di rating e Deutsche Bank ha portato fortuna politica al pm. Ruggiero è diventato l’idolo del M5s e di Renato Brunetta di Forza Italia, che l’hanno indicato come consulente nella commissione di inchiesta sulle banche. Ora il M5s è al governo e Brunetta all’opposizione: i grillini ancora convinti dei complotti e il secondo a dire cose di buon senso sulla spread. Il prof. Brunetta ha cambiato atteggiamento. E forse, questa ennesima assoluzione, è un’ottima occasione per riflettere su quanto l’aver dato credito a quelle inchieste abbia armato intellettualmente, con pessime idee, la maggioranza a cui oggi si oppone.