Il limite invalicabile varcato da Bonafede sul caso Battisti
Il ministro di Giustizia è il garante della legge dello stato, anche per i detenuti
Il filmato pubblicato in rete dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, in cui si mostrano le fasi del trasferimento di Cesare Battisti in carcere, inframezzate da immagini dello stesso ministro con tanto di musichetta di fondo, è uno spot pubblicitario girato in fretta (ma con cura: alla propaganda questo governo ci tiene) per approfittare del clamore dell’avvenimento. E’ propaganda, come tutta la propaganda è bassa propaganda, ma non c’è da stupirsene: nell’èra della comunicazione ultrarapida, in cui 140 battute sono la misura normale dell’espressione politica, un filmato di tre minuti appare persino sovrabbondante. Non interessa qui esercitare l’accigliata censura deprecatoria dei caratteri scarsamente etico-estetici di questo o quell’altro. L’indignazione professionale non è uno strumento utile né alla critica né all’opposizione politica.
C’è tuttavia dell’altro, e molto più grave, in questo episodio – come pure nella divisa delle guardie penitenziarie indossata in altre fotografie dal ministro – che va stigmatizzato. E non si tratta di una questione di stile. Si tratta del carattere speciale e del ruolo particolare del ministero della Giustizia, che presidia il confine tra due poteri essenziali dello stato, l’esecutivo e il giudiziario, e che proprio per questo deve rispettare regole e limiti ben precisi. In uno stato di diritto, un detenuto, una volta assicurato alla giustizia – una volta che è “nelle mani dello stato” – deve godere delle garanzie costituzionali di cui il ministro è responsabile e immagine stessa di garanzia. Non si tratta qui soltanto della giustizia spettacolo, cui ci hanno abituato alcuni magistrati sovraesposti. Si tratta qui di preservare il carattere di un’istituzione cruciale, e che deve rispettare il suo speciale mandato indipendentemente dalla personalità di chi è chiamato a reggere il ministero. La Camera penale di Roma ha annunciato un esposto contro Bonafede, in relazione al video che mostra le fasi dell’arrivo di Battisti in carcere. Il Garante dei detenuti ha chiesto che il ministro provveda a rimuoverlo. C’è un limite che è stato grossolanamente valicato, non può accadere.