Dottor Grossolano ancora a ruota libera
Davigo attacca continuamente la Costituzione e per l’Anm va tutto bene
Piercamillo Davigo è tornato a dissertare di diritto. E come al solito il Dottor Grossolano, quando si tratta di esaminare e dissezionare i problemi della giustizia, al bisturi preferisce l’accetta. Il problema è che sul ceppo su cui abbatte la scure delle proprie sentenze poggia la Costituzione. La scorsa settimana era toccato all’art. 111, quello che dice che “ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale”. L’esecuzione, in senso capitale, dell’art. 111 è avvenuta durante il talk-show di Floris: “Le parti nel processo non possono essere uguali, perché se il pm va in udienza sapendo che l’imputato è innocente e ne chiede la condanna commette il delitto di calunnia. Se il difensore dice al giudice che il suo cliente è Jack lo squartatore commette reato di infedele patrocinio. Che uguaglianza può esserci tra una parte che è punita se mente e un’altra che è punita se dice la verità?”. Niente parità: il pm dice la verità e gli avvocati dicono le bugie.
Il concetto è stato ribadito alla Stampa: “L’unica parte buona del processo è il pm, per definizione legislativa. Le parti private fanno i propri interessi”. Nella stessa intervista ha amputato la Costituzione anche dell’art. 27, quello secondo cui “l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Tanti sono i risarcimenti per ingiusta detenzione, ma per Davigo “in buona parte non si tratta di innocenti, ma di colpevoli che l’hanno fatta franca”. Il Dottor Grossolano, che evidentemente si ispira alla dottrina di Mario Michele Giarrusso più che a quella di Cesare Beccaria, riconosce i colpevoli senza il bisogno di una sentenza al termine di un giusto processo. Il problema è che, a differenza del manettaro grillino Giarrusso, Davigo è un giudice di Cassazione e membro del Csm. E forse l’Anm, oltre alle risposte alle sparate di Salvini, dovrebbe trovare il tempo per dire qualcosa sugli attacchi eversivi, perché contrari ai princìpi costituzionali, del dottor Davigo. Per farlo, però, dovrebbe prima aprire una riflessione per spiegare come sia stato possibile che chi fa affermazioni così grossolane sia stato eletto presidente dell’Anm e consigliere più votato dai magistrati del Csm.