De Magistris (LaPresse)

Complottismo? Why Not

Redazione

Dopo undici anni la Cassazione finalmente spiega chi è De Magistris

Non ci fu nessun complotto dei “poteri forti” per sottrarre alcune inchieste “scomode” dalle mani di Luigi de Magistris, quando questi era pubblico ministero a Catanzaro. A bocciare definitivamente il teorema alimentato in tutti questi anni dall’ex pm, e utilizzato come trampolino di lancio per la carriera politica dell’attuale sindaco di Napoli, è la sesta sezione penale della Corte di cassazione, che ieri ha annullato la sentenza della Corte d’appello di Salerno che aveva dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione per i reati di abuso d’ufficio contestati all’ex procuratore aggiunto di Catanzaro Salvatore Murone e all’avvocato generale Dolcino Favi, che nel 2007 adottarono i provvedimenti con cui De Magistris fu sollevato dalle indagini “Why Not” e “Poseidone”.

 

L’annullamento senza rinvio comporta la piena efficacia della sentenza di primo grado del tribunale di Salerno che aveva assolto i magistrati catanzaresi legittimando i provvedimenti adottati. Insomma, ai danni di De Magistris non ci fu nessuna congiura, e anzi i suoi superiori fecero bene a revocargli le indagini.

 

Si chiude così, con i soliti tempi biblici della giustizia italiana (oltre dieci anni), una delle pagine più incredibili della vita pubblica italiana, che ebbe inizio nel 2007, quando De Magistris lanciò una serie di indagini sull’universo mondo (politica, mafia, massoneria) che giunse a toccare persino l’allora premier Romano Prodi e il ministro della Giustizia Clemente Mastella.

 

Il governo cadde anche per l’inchiesta, Prodi venne archiviato dopo pochi mesi e Mastella assolto dopo nove anni. Un flop totale. De Magistris fu accusato di aver compiuto gravi irregolarità nelle inchieste, che gli furono revocate, mentre le procure di Catanzaro e di Salerno si azzuffavano in uno scontro senza precedenti. Il Csm lo trasferì a Napoli, ma ormai il mito del “pm eroe contro i poteri forti” era nato. Grillo e Di Pietro gli spalancarono le porte del Parlamento europeo. Il resto è storia, quella di un pm diventato politico di successo grazie a un complotto mai avvenuto.

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