La delega alla riforma del Consiglio superiore della magistratura che il governo ha deciso di chiedere al Parlamento viene presentata dal ministro della Giustizia come la norma che porta alla dissoluzione del sistema correntizio che affligge da anni il sistema giudiziario e che è esploso con il caso Palamara. Ma è proprio così? C’è una norma che vieta ai membri del Csm di organizzarsi per gruppi, ma si tratta solo di una petizione di principio, facilissima da aggirare. Invece il meccanismo di elezione dei togati nel consiglio è il punto cruciale, visto che è l’organizzazione per correnti dell’elettorato la base del potere correntizio. Il numero dei consiglieri aumenta (chissà perché, visto che si fa tanta propaganda sulla riduzione dei parlamentari) e avviene sulla base di 19 collegi uninominali.
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