Il Consiglio di Stato boccia la nomina del capo della procura di Roma
Palazzo Spada ha respinto gli appelli di Michele Prestipino e del Csm
Il Consiglio di stato ha bocciato la nomina del capo della procura di Roma. Con due sentenze depositate oggi, Palazzo Spada ha respinto gli appelli di Michele Prestipino e del Consiglio superiore della magistratura. In altre parole, è stata confermata la sentenza del Tar del Lazio che il 16 febbraio scorso aveva accolto il ricorso presentato dal pg di Firenze Marcello Viola, e dichiarato "illegittima" la delibera del Csm che, nel marzo 2020, nominò Michele Prestipino Giarritta a capo della procura di Roma.
La delibera di nomina approvata da Palazzo dei Marescialli, spiega il Consiglio di stato, è "illegittima per due ordini di motivi": da un lato, perché si basa su una proposta della Quinta Commissione, interna al Csm, "che ritornando sulle proprie precedenti determinazioni, immotivatamente aveva escluso Viola dai candidati da proporre al plenum per la decisione", mentre in precedenza era stato considerato da proporre; dall'altro perché il Csm, secondo Palazzo Spada, ha valutato e comparato in "modo illegittimo" le "rispettive attitudini direttive" di Prestipino, all'epoca procuratore aggiunto di Roma, e di Marcello Viola.
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