editoriali
I bambini e le sevizie della giustizia
Psicologi che forzano bimbi a confessare abusi. Cosa ci dice il caso Tonelli
“Erano tutte bugie, fui costretto a inventare gli abusi sessuali”. Sono sconvolgenti le rivelazioni fatte a Repubblica da Davide Tonelli, il “bambino zero” dell’inchiesta sui “Diavoli della Bassa modenese”. Aveva appena sette anni quando, nel 1997, raccontò di aver subìto abusi dal padre e dal fratello, e di essere stato coinvolto con altri bambini in riti satanici nei cimiteri. Le sue testimonianze, unite a quelle di altri bambini, portarono all’allontanamento dalle rispettive famiglie di sedici minori, molti dei quali non rividero più i propri genitori. Decine di persone furono accusate di pedofilia e incarcerate. Alcuni imputati vennero poi condannati (come i genitori di Davide), altri assolti quando lo scandalo aveva già stravolto le loro esistenze.
Ora, a distanza di 24 anni, il racconto di Tonelli conferma i sospetti (già sollevati da Pablo Trincia nel podcast “Veleno”) circa le pressioni subite dai bambini da parte degli psicologi: “La psicologa Valeria Donati e le assistenti sociali che mi seguivano iniziarono a martellarmi di domande – dichiara Davide – Ricordo diversi colloqui anche di 8 ore. Non smettevano finché non dicevo quello che volevano loro. Mi chiesero di dire dei nomi e io inventai dei nomi a caso, su un foglio. Per disperazione. Ho inventato che mio fratello aveva abusato di me, che c’erano persone che facevano dei riti satanici. Ma non c’era nulla di vero. Mi sono inventato tutto. Perché se dicevo che stavo bene non mi credeva nessuno. A forza di insistere ho detto quello che si volevano sentir dire”.
Davide poi racconta di essere stato portato in anni recenti dalla madre affidataria (da sempre convinta degli abusi) dallo psicologo Claudio Foti, a Bibbiano: “Anche lui ha provato a farmi dire che avevo subito gli abusi”. L’incontro avvenne poco prima che nel 2019 scoppiasse il caso Bibbiano, anch’esso incentrato su un presunto sistema illecito di gestione dei minori in affido, che si sarebbe sorretto sulla manipolazione delle testimonianze dei bambini da parte di assistenti sociali e psicologi.
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