editoriali
Il processo di Ciro Grillo non è a rischio
Il trasferimento di una pm non cambia l’iter, ma si scrive “troppe pressioni”
L’abitudine della stampa italiana a manipolare le notizie sulla giustizia, e dunque a turlupinare il lettore, è così radicata che si manifesta anche quando non serve e non c’è materia. Ieri, una nota dell’Adnkronos, che si dilunga poi in una intervista al procuratore capo di Tempio Pausania Gregorio Capasso, informa che la pm Laura Bassani, che ha seguìto l’inchiesta contro Ciro Grillo e i suoi amici per presunta violenza sessuale su due amiche, è stata trasferita alla procura dei Minori di Sassari e ha già preso servizio. Viene lanciato l’allarme: a rischio il processo a Ciro Grillo, l’inchiesta “perde pezzi”. Ma basta leggere, e non è così. L’inchiesta è chiusa, si attende solo l’udienza preliminare, e davanti al gup andrà direttamente il procuratore capo, che del resto l’inchiesta ha seguìto da vicino. Ma la titolazione suggerisce un allarme che non c’è e l’allarme si diffonde, ingigantendosi, di sito in sito: processo a rischio. Da un lato è il riflesso pavloviano dei giornali, dall’altra un modo grossolano per titillare il Bonafede che, purtroppo, è nascosto in ogni italiano: spostano il pm, vuoi che non sia una manovra per favorire l’imputato dal famoso nome, figlio dell’arruffapopoli del famoso video contro i giudici?
In realtà, nelle sue dichiarazioni, il procuratore Capasso spiega che il “rischio” della sua procura è d’altro tipo: è la mancanza di pm, ora acuita dalla partenza di una brava collega, l’accumulo dei fascicoli (che sia colpa della riforma Cartabia?). La storia approda alla fine su Repubblica, che titola: “Caso Ciro Grillo, trasferita la pm dell’inchiesta. Il procuratore: ‘Troppa pressione su di noi’”. A che pressioni penserà, il Bonafede collettivo? Invece, basta leggere, le parole sono queste: “Mi piace richiamare le valutazioni espresse lo scorso anno dal Procuratore generale all’inaugurazione dell’anno giudiziario, laddove rilevava che ‘a Tempio Pausania si registra una forte pressione lavorativa sul singolo, pressione che in alcuni casi è inconciliabile con una sana e corretta gestione dei ruoli’”. Il processo di Ciro Grillo a rischio è una bufala agostana.