La Trattativa stato-mafia che non c'era: assolti Dell'Utri, Mori e De Donno
La Corte d'Assise d'Appello di Palermo ribalta il giudizio di primo grado: assoluzione per il fondatore di Forza Italia e per gli ex generali del Ros. Smontato il teorema dell'accusa
Non ci fu alcuna trattativa stato mafia. La Corte d'Assise d'appello di Palermo quest'oggi ha ribaltato i giudizi di primo grado del tribunale palermitano. Assolti l'ex senatore e fondatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, e gli ex generali del Ros Mario Mori (qui un'intervista video in cui raccontava il suo calvario giudiziario) e Antonio Subranni, tutti condannati in primo grado a 12 anni di reclusione con l'accusa di minaccia a un corpo politico dello stato. L'assoluzione è arrivata anche per l'ex colonnello Giuseppe De Donno, la cui condanna era stata di 8 anni di reclusione. In pratica tutto il disegno dell'accusa naufraga alla prova della Corte d'Assise d'appello. Un esito che sul Foglio avevamo anticipato sin dall'assoluzione per Calogero Mannino, che aveva rappresentato una sorta di de profundis per i teorici della Trattativa.
Il tribunale ha invece confermato le condanne per Leoluca Bagarella e Antonio Cinà, condannati per le esecuzioni materiali degli attacchi tra il 1992 e il 1993.
La Trattativa stato-mafia, tra processo politico e processo penale
Estratti del saggio pubblicato sull’Annuario di scienze penalistiche Criminalia (anno 2012). Edizioni ETS
L'intervista a Mori e De Donno
Per anni hanno combattuto Cosa Nostra, anche al fianco di Falcone e Borsellino. Poi il processo sulla cosiddetta Trattativa e la gogna, “frutto di un rapporto insano e assolutamente illegittimo tra giornalismo e magistrati”. L'intervista a Mori e De Donno nella prima puntata dei “Dannati della gogna”, la docu-serie curata da Ermes Antonucci dedicata alle vittime del circo mediatico-giudiziario.
Letture foglianti per orientarsi sulla presunta Trattativa stato-mafia