editoriali
L'impunità dei pm secondo Gratteri
Tutti devono pagare per gli errori, non i magistrati. Show del procuratore
Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, candidato al vertice della Direzione nazionale antimafia, è apparso in televisione, ospite di Lilli Gruber, non si sa se per promuovere il suo libro, la sua successione a Federico Cafiero De Raho oppure un progetto politico (scherziamo). Il magistrato ha criticato le decisioni del ministero della Salute, dicendo che sulla gestione della pandemia “il governo è in ritardo, avrebbe dovuto prendere una decisione più dura”. Ad esempio non solo vietando ai non vaccinati di accedere al luogo di lavoro e ai servizi pubblici, ma anche alla sanità: “Io sarei dell’idea che se non ti vuoi vaccinare poi ti paghi le cure mediche” ha dichiarato, incenerendo in un paio di battute diversi diritti e articoli della Costituzione.
La posizione, peraltro, è surreale perché Gratteri ha scritto una prefazione elogiativa al libro complottista dal titolo “Strage di Stato, le verità nascoste della Covid-19”, i cui autori sono due antivaccinisti come il magistrato Angelo Giorgianni e il medico di estrema destra Pasquale Bacco. Poi ha criticato la “linea soft” del ministro dell’Interno, dicendo che Lamorgese avrebbe dovuto impedire l’assalto della Cgil visto che era stato annunciato dal palco. Ciò che Gratteri non dice, e nessuno gli ricorda, è che ad aizzare la folla su quel palco c’era proprio Giorgianni, l’autore del libro delirante di cui il procuratore di Catanzaro è prefatore. Infine, ha attaccato il ministero della Giustizia dicendo che la riforma è stata “proposta da un ministro di sinistra, la Cartabia”. Quando sul tema gli viene chiesto se non ci siano molti errori giudiziari, Gratteri risponde che “fa comodo additare la responsabilità al magistrato x o y” per “demolirlo sul piano mediatico”. In questo caso niente responsabilità: tutti devono pagare per le proprie scelte, i No vax persino per le spese sanitarie, ma non i magistrati per la responsabilità civile. Metro di giudizio interessante: severo nei confronti della politica, assolutorio nei confronti di se stesso. Non proprio la migliore incarnazione di Dike, la dea bendata con la bilancia che rappresenta la giustizia.