Referendum giustizia: si allarga il fronte per il sì interno al Pd
Non solo il sindaco di Bergamo Gori. O i parlamentari Morando e Ceccanti. In Puglia il consigliere dem Amati dà vita al "Comitato democratici per il sì"
Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, non è il solo all’interno del Partito democratico che voterà per il sì, il 12 giugno, ai cinque quesiti referendari sulla giustizia, come ha scritto ieri sul Foglio. Oggi, infatti, con un comunicato stampa, il consigliere regionale della Puglia, Fabiano Amati, in quota Pd, ha annunciato la nascita di un: “Comitato democratici per il sì, in vista del referendum del 12 giugno prossimo. Si tratta di un comitato promosso da iscritti al Partito democratico ma aperto a tutti i democratici”. Il comitato si inserisce in una sollevazione pacifica ma non silenziosa nata in seno al fronte dem che, nella figura del segretario Letta, si è schierato contro il referendum ma ha lasciato libertà ai singoli su questa materia.
Non solo Gori, anche Enrico Morando e Stefano Ceccanti, esponenti del Partito democratico, si sono espressi, sempre sul Foglio, in favore di tre dei cinque quesiti referendari, invitando Enrico Letta a cambiare idea, perché: “c’è politicamente, prima ancora che tecnicamente, una coerenza tra almeno tre dei quesiti referendari e il lavoro parlamentare che ha portato all’approvazione da parte della Camera del disegno di legge di riforma dell’ordinamento giudiziario e del sistema elettorale del Csm”.
Il comitato rimpingua, quindi, la posizione per il sì formatasi all’interno dei dem che voterà in controcorrente rispetto all’indicazione di partito perché: “Accordata con i valori della giustizia, della libertà e del garantismo penale, per incoraggiare attraverso l’esito favorevole del referendum le riforme più coraggiose”.