Sergio Mattarella (Ansa)

Editoriali

Lo stato sta vincendo contro la mafia. Il gran discorso di Mattarella nel ricordo di Capaci

Redazione

L’antimafia dei fatti conta più di quella delle chiacchiere: è sbagliata la visione che vede i boss sempre in espansione e la legalità in ritirata. Ascoltare il presidente della Repubblica e rinnovare con consapevolezza l’impegno collettivo

La commemorazione della strage di Capaci di cui furono vittime Giovanni Falcone, la moglie e tre uomini della scorta, è stata illuminata dalle parole di Sergio Mattarella, che è il più autorevole tra i famigliari delle vittime di mafia. Mattarella ha detto che “la mafia può essere battuta ed è destinata a finire”. Ha spiegato che l’impegno dei magistrati vittime delle stragi è stato raccolto dallo stato che ha combattuto e vinto tante battaglie contro la criminalità organizzata. È importante sottolineare quello, ed è moltissimo, che si è fatto per combattere il fenomeno mafioso. C’è una tendenza autolesionista a sottovalutare lo sforzo e i successi dello stato, per dare sostanza lamentosa al movimento antimafia, ma sarebbe ora di mettere i puntini sulle i. Tutti i boss della stagione stragista sono in carcere o sono morti, le cosche siciliane sono in ritirata e anche le ’ndrine calabresi, che sembravano averne preso il posto subiscono colpi durissimi.

 

Naturalmente la battaglia va continuata, il terreno sul quale sono cresciute le varie forme di criminalità organizzata, non solo in Italia, va dissodato con un lavoro quotidiano, e non è certo semplice. Però è sbagliata una visione che vede le mafie sempre in espansione e la legalità in ritirata. È vero il contrario. E questo deve dare coraggio a chi nella società civile e nell’economia si contrappone alla sopraffazione. Una lettura contraria alla realtà, che trascura i successi della lotta alla mafia, finisce inconsapevolmente per favorirla, diffondendo l’idea falsa della sua inarrestabile invincibilità. La lotta alla mafia non è una professione, è un impegno quotidiano che c’è e deve essere rafforzato, a sostegno di un’azione dello stato che non si è mai fermata, qualunque cosa ne pensino i nostalgici del teorema, smentito dai fatti e dalla magistratura, della trattativa.

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