Editoriali
Rep. spiana la strada d'opposizione all'Antimafia a Federico Cafiero De Raho
L’intervista pubblicata al vice della neoeletta presidente Chiara Colosimo è una lunga serie di domande-inviti a nozze. Ma se era così sconvolgente la nomina della deputata di FdI, perché non ritirarsi?
Le interviste di Liana Milella a Federico Cafiero De Raho, ex procuratore Antimafia traslocato come Scarpinato in Parlamento coi Cinque stelle, sono un genere letterario e come tali andrebbero studiate: con la cronista di giudiziaria a suggerire su piatti d’argento le risposte utile alla causa. L’intervista pubblicata ieri a colui che, da martedì, è vicepresidente di minoranza della Commissione Antimafia – dunque il vice di Chiara Colosimo – è il calco perfetto di una del 2022, in cui Cafiero De Raho prometteva: “Il M5s farà opposizione dura contro una maggioranza pronta a demolire le norme antimafia”. Ma ora la situazione s’è fatta più drammatica, e Milella aggiorna allarmata De Raho: “‘Colosimo non venga a Bologna’, dice il presidente dell’associazione delle vittime”. E poi: “Come potrà lavorare l’Antimafia contro quel mondo?”. Lui: “Grazie al voto delle opposizioni… è stato eletto un vice presidente (cioè lui, ndr) che sarà espressione di un modo di agire e pensare opposto”.
Che prima di Colosimo ci fosse stato un Nicola Morra, più che consentaneo alle antimafie pataccare, non è argomento di conversazione. E via con le domande-inviti a nozze per la retorica di De Raho: “Nell’anniversario dell’omicidio di Falcone i melograni sono andati per la loro strada” (una fattispecie di reato, sembra di capire), “non teme agguati della destra?”. Le destre minacciano di fermare, secondo il neo vice, il lavoro “per diradare le nebbie che fino a oggi si sono addensate sulla strategia stragista e sulla sua attuazione”. Lo ha detto pure Sabina Guzzanti. Ma De Raho ha un piano in tre punti di cose da indagare: “Presenza nei territori, infiltrazione negli appalti, entità esterne a Cosa nostra”. Dove soprattutto le “entità esterne” sono quel terzo livello che faceva ridere sarcastico Falcone, e che molti processi, ultimo la Trattativa, hanno smentito. Resta poi un piccolo dubbio: se era così sconvolgente, l’elezione di Colosimo, perché non sono usciti dall’aula, perché non si sono ritirati sdegnosamente dalla commissione? Non è suonato l’allarme?