il verdetto
Davigo condannato per rivelazione di segreto d'ufficio
Il tribunale di Brescia ha condannato l'ex pm simbolo di Mani pulite a un anno e tre mesi di reclusione per essersi fatto consegnare i verbali segreti di Amara sulla presunta loggia Ungheria e averne diffuso il contenuto
Il tribunale di Brescia ha condannato l’ex magistrato Piercamillo Davigo a un anno e tre mesi di reclusione, con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio. La sentenza accoglie la richiesta della pubblica accusa, che aveva chiesto la condanna dell’ex pm simbolo di Mani pulite per essersi fatto consegnare dal pm milanese Paolo Storari i verbali segreti dell’avvocato Piero Amara sulla presunta loggia Ungheria, e per poi averne rivelato il contenuto in maniera informale al pg della Cassazione Giovanni Salvi, al vicepresidente del Csm David Ermini, svariati componenti del Csm e il politico Nicola Morra.
"Piercamillo Davigo si erge a paladino della giustizia per tutelare la legalità, ma l’unica legalità violata è stata commessa nel salotto di casa sua”. Con queste parole il pm di Brescia Donato Greco aveva chiesto, nella requisitoria finale del processo, la condanna per Davigo a un anno e quattro mesi (con pensa sospesa).
“Davigo – evidenziò il pm Greco – dice a Storari il falso dicendo che su quegli atti il segreto non è opponibile al Csm, ci deve essere un interesse del Consiglio, invece Storari lamenta un’inerzia, di cui non c’è traccia se non nelle sue parole, su cui il Csm non ha voce in capitolo”. Non solo: le notizie al Csm “devono passare da un canale ufficiale, non nel corso di un colloquio con un singolo consigliere del Csm nel salotto di casa sua e con la consegna di una chiavetta Usb”. Il pm sottolineò come l’intervento “ponte” operato da Davigo nei confronti dei colleghi avesse avuto come effetto quello di “allargare la platea dei destinatari di quella rivelazione”.
Con la sentenza di oggi i giudici hanno accolto la tesi della procura bresciana.