editoriali
L'archiviazione dell'inchiesta sulla Marmolada e il fattore imprevedibilità
Un evento imprevedibile. Per questa ragione il giudice per le indagini preliminari di Trento, Enrico Borrelli, ha archiviato l’inchiesta sulla valanga avvenuta il 3 luglio dello scorso. Non è sempre colpa dell’uomo.
Un evento imprevedibile. Per questa ragione il giudice per le indagini preliminari di Trento, Enrico Borrelli, ha archiviato l’inchiesta sulla valanga avvenuta il 3 luglio dello scorso anno sul ghiacciaio della Marmolada, che causò la morte di undici persone. Il gip ha avallato la richiesta di archiviazione presentata dalla procura del capoluogo trentino, basata sulla documentazione presentata dai periti, secondo cui il distacco di 6.480 metri cubi di materiale tra massi, fango, neve e blocchi di ghiaccio non fu responsabilità dell’uomo, ma venne provocato da diversi fattori naturali: scioglimento della neve di superficie, formazione di torrenti sotto il ghiaccio e crepe che contribuirono alla disgregazione del ghiacciaio. “La temperatura non avrebbe causato il crollo e neppure avrebbe di per sé dovuto allarmare, attesa l’assenza di segnali premonitori osservabili macroscopicamente”, hanno riportato i periti.
“Il peggioramento delle condizioni del ghiaccio è un fattore rilevabile a posteriori e ciò contribuisce a confermare l’ipotesi di una imprevedibilità dell’evento”. Sulla base delle osservazioni dei periti, i pm avevano chiesto l’archiviazione evidenziando l’imprevedibilità dell’evento, sottolineando che “neanche gli esperti della zona – guide alpine e frequentatori della Marmolada – hanno ‘avvertito’ condizioni anomale idonee a far presagire l’accaduto e il cambiamento climatico non può costituire di per sé ragione o criterio”. La vicenda del disastro della Marmolada, per quanto tragica, ha il merito di ricordarci l’esistenza nelle nostre vite del fattore “imprevedibilità”, troppo spesso ignorato di fronte a incidenti o eventi avversi, in favore della semplice ricerca di un capro espiatorio e della gogna giudiziaria. Ci sono casi, tuttavia, in cui l’uomo nulla può di fronte alla dirompenza della natura.
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