Editoriali
La giusta riforma del “concorso esterno”
Definire i contorni di un reato evanescente non è un favore alla mafia, ma serve a perseguirlo in modo più sicuro ed efficace
E’ bastato che il Guardasigilli annunciasse la necessità di “rimodulare” il reato di concorso esterno in associazione mafiosa perché si desse la stura a una campagna di demonizzazione. In effetti, come osserva Carlo Nordio, il concorso esterno in un reato associativo appare una contraddizione in termini. Naturalmente il problema non è lessicale: se il reato non viene precisato in modo chiaro c’è la possibilità che venga attribuito a comportamenti che in realtà non hanno niente a che vedere con la criminalità organizzata, come in effetti è accaduto in casi che poi si sono conclusi con un proscioglimento ma dopo anni di gogna mediatico-giudiziaria. Gli oppositori di Nordio affermano di non capire i dubbi del ministro: Pietro Grasso dice “glielo spiego io a Nordio, come se fosse un allievo delle elementari, che cos’è il concorso esterno e faccio l’esempio del ‘palo’ in una rapina”. Già, ma la rapina non è un reato associativo, è un atto criminale specifico e chi ne è complice viene giustamente accusato per il ruolo che ha svolto. Invece favorire un’associazione mafiosa dall’esterno è possibile anche in modo inconsapevole, ci sono stati casi di imprenditori che avevano rapporti con società che erano legate alla criminalità organizzata, senza che questo collegamento fosse noto neppure alle forze dell’ordine o alla magistratura. Però successivamente, quando si è scoperto il carattere di queste società si è accusato l’imprenditore inconsapevole di “concorso esterno”. Precisare il carattere di un reato che Nordio ha definito “evanescente” non significa affatto rendere più semplice il sostegno al crimine organizzato. Un reato più riconoscibile e chiaramente identificabile può essere perseguito in modo più sicuro ed efficace e solo un’assurda presunzione di una tolleranza del governo verso la mafia potrebbe portare a pensare il contrario. Sarà tutto più chiaro quando il governo presenterà le modifiche che intende apportare, a quel punto si potrà esprimere un giudizio di merito, ora si vedono solo pregiudizi infondati.