editoriali
Norme più severe per le infrazioni pericolose. Ma poi bisogna farle rispettare
Approvato il decreto che modifica il Codice della strada. Si tratta essenzialmente di un inasprimento delle pene. Ma emanare norme è solo il primo passo, in realtà il più facile. Convincere o costringe gli utenti della strada a uniformarsi a queste norme è il vero problema
Il governo ha approvato il decreto che modifica il Codice della strada, sotto la spinta anche mediatica di situazioni oggettivamente preoccupanti. I morti per incidenti stradali sono molti, nel 2022 se ne sono contati più di 20 mila, contro, per dare un’idea delle dimensioni, 1.090 caduti sul lavoro (300 dei quali peraltro avvenuti per strada). Si tratta essenzialmente di un inasprimento delle pene, soprattutto per chi guida con tasso alcolico eccessivo o dopo aver assunto stupefacenti e per chi usa il cellulare durante la guida.
Il problema è che non basta emanare norme, bisogna farle rispettare. I comportamenti pericolosi erano già sanzionati, anche se con pene minori, ma il difficile è individuare chi non le rispetta. La speranza nell’effetto annuncio, sapere che le sanzioni saranno più pesanti dovrebbe indurre gli altri utenti della strada a non commettere irregolarità, di solito funziona per qualche mese. Poi, se i controlli più efficaci non si fanno sentire concretamente, si torna a fare come prima. E’ accaduto così, per esempio, con i punti della patente e non c’è ragione di pensare che questa volta la situazione sia diversa. Le norme sui monopattini, che ora richiedono targa, assicurazione e devono essere guidati con il casco sono particolarmente severe, forse anche troppo, anche se l’uso disinvolto di questi strumenti ha provocato molti incidenti.
Come sempre, per dare un giudizio sull’efficacia dei provvedimenti, bisogna aspettare e vedere se e quanto riusciranno a ridurre la pericolosità del traffico. Sarebbe importante che il governo e le autorità municipali si rendessero conto che emanare norme è solo il primo passo, in realtà il più facile. Convincere o costringe gli utenti della strada a uniformarsi a queste norme è il vero problema e questo richiede una particolare attenzione e tenacia, che possono essere agevolate ma non sostituite dall’utilizzo di strumenti di controllo elettronici. C’è solo da sperare che se ne rendano conto e agiscano, dopo l’approvazione quasi scontata del decreto, per renderlo concretamente efficace.
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