l'indagine
Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata per il caso Balocco
"Sono serena perché ho agito in buona fede", ha detto l'influencer. Iscritta nel registro degli indagati anche l'ad dell'azienda piemontese Alessandra Balocco.
Chiara Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati dalla procura di Milano per truffa aggravata a proposito della vicenda dei Pandoro Pink Christmas e della controversa beneficenza all'ospedale Regina Margherita di Torino. Il procuratore aggiunto Eugenio Fusco ha iscritto nel registro degli indagati anche Alessandra Balocco, presidente e Ad dell'azienda piemontese.
Il reato ipotizzato è truffa aggravata dalla minorata difesa dei consumatori, perché il fatto è avvenuto per via telematica. Il procuratore ha potuto procedere d'ufficio proprio perché si tratta di truffa aggravata: nei confronti dell'influencer e dell'azienda non sono state presentate querele, che sarebbero state invece necessarie per contestare la truffa semplice.
"Sono serena perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell'attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile", ha detto con una nota Ferragni. "Sono, invece, profondamente turbata per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non rispondenti al vero", ha aggiunto.
Chiara Ferragni è stata convocata in procura nel pomeriggio per assere ascoltata dagli inquirenti, dopo che il caso della sponsorizzazione del pandoro Balocco è finito al centro di un'istruttoria dell'Antitrust che ha portato a una sanzione da 1 milione di euro a carico dell'influencer per “pratica commerciale scorretta”, per aver fatto intendere ai consumatori che il pandoro griffato Ferragni avrebbe contribuito a una donazione per cure pediatriche all’Ospedale Regina Margherita di Torino. L’acquisto del pandoro, a un prezzo 2,5 volte superiore al normale, in realtà non avrebbe contribuito alla donazione che era già stata effettuata in cifra fissa (50 mila euro).
Già in giornata, la Guardia di Finanza si è presentata nella sede della Balocco di Fossano, in provincia di Cuneo, per acquisire carte e documenti che potrebbero essere utili allo sviluppo dell'inchiesta. Gli investigatori hanno analizzato una serie di mail scambiate tra l'influencer e i vertici dell'azienda del 2021.
Quello che l'indagine dovrà accertare è se Ferragni e i vertici dell'azienda piemontese abbiano o meno indotto "in errore" i consumatori che hanno acquistato il pandoro "Pink Christmas" e se si siano procurati un "ingiusto profitto" provocando un "altrui danno" attraverso "artifizi o raggiri".
L'editoriale del direttore