l'intervento
Nordio: "I test per i magistrati servono. Saranno giudicati da figure idonee"
Il ministro della Giustizia difende la misura introdotta nell'ultimo Cdm: "L'Anm aveva criticato il testo senza conoscerlo, Dissidi con Mantovano? Frottole". E sul caso Salis: "Le sono vicino, ma la giurisdizione di un paese è sovrana"
I test psicoattitudinali rappresentano ''la garanzia di essere giudicati da magistrati equilibrati, idonei, anche psicologicamente, al loro delicatissimo ruolo". Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio difende la misura introdotta dal governo nell'ultimo Consiglio dei ministri. Lo fa intervistato dal Corriere della Sera. "Credo che tutti i magistrati abbiano assistito ad atteggiamenti quantomeno eccentrici di qualche collega. Molti casi sono finiti al Csm, e potrei rievocarli, sia pure con il dolore di un ex magistrato. Altri sono stati coperti da verecondo riserbo'', dice il Guardasigilli.
Nordio risponde principalmente alle critiche arrivate sall'Associazione nazionale magistrati. "Mi stupisce la grossolana assurdità" delle accuse mosse, dice. "Le commissioni sono la sintesi della composizione parlamentare. Impensabile che decidano in modo difforme dalla maggioranza. L'Anm sa che è un po' come al Csm''. Il titolare della Giustizia poi punta il dito verso l'Anm anche perché "ha criticato il testo senza conoscerlo". E sulle presunte modifiche arrivate dopo i rilievi del Quirinale, Nordio dice questo: "Noi siamo sempre rispettosamente attenti e sensibili ai messaggi che Mattarella ha più volte indirizzato sia al Parlamento che alla magistratura''. Smontando dissidi con il sottosegretario alla presidente del Consiglio Alfredo Mantovano: "Frottole".
Nel corso dell'intervista Nordio ha avuto la possibilità di esprimersi anche sul caso di Ilaria Salis, nella cui udienza di ieri a Budapest è stato stabilito che resterà in carcere in Ungheria. "Umanamente mi dispiace e rinnovo la mia vicinanza. Ma la giurisdizione di un Paese è sovrana, e le polemiche politiche non aiutano. Il nostro governo ha fatto e farà il possibile per far mitigare le condizioni di detenzione. Per il resto continueremo a lavorare, preferibilmente in silenzio'', ha detto Nordio.
L'editoriale del direttore