Carlo Fuortes - foto via Getty Images

Editoriali

La Consulta schiaffeggia il governo nella vicenda Fuortes al San Carlo

Redazione

La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 2, comma 3, del dl 10 maggio 2023: quello che ha offerto una scappatoia all'allora ad della Rai per accelerare il processo di ricambio nell'azienda

La Corte Costituzionale, ieri, con la sentenza n. 146, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 2, comma 3, del decreto-legge 10 maggio 2023. Un decreto che, scritto così, dirà poco, ma che esplicitato dirà molto. Con quella norma, il governo Meloni cercò una scappatoia da offrire all'allora ad della Rai, Carlo Fuortes, scappatoia incredibilmente accettata dallo stesso Fuortes, per accelerare il processo di ricambio in Rai. Tu Fuortes vai a Napoli, al Teatro San Carlo, e noi, governo, cacciamo Stéphane Lissner. Per farlo, il governo inserì in un decreto legge che riguardava vari enti pubblici e le fondazioni dei teatri dell’opera una norma che faceva decadere i soprintendenti che abbiamo compiuto 70 anni. La norma di fatto, però, riguardava una sola persona, proprio il soprintendente del San Carlo. Lissner fece ricorso al giudice del lavoro che sospense la decadenza e rimise la questione alla corte costituzionale.
 

La Corte, ieri, ha dichiarato incostituzionale il decreto, e nel farlo ha offerto anche qualche spunto su un tema sempre verde: l’abuso dei decreti legge. Senso della sentenza: spetta all’autonoma decisione politica del governo scegliere se adottare o meno un decreto legge ma questo ampio potere ha dei limiti che servono a garantire gli equilibri del sistema parlamentare e che non rientrano nella disponibilità della maggioranza. In particolare occorre evitare lo svuotamento della funzione legislativa del Parlamento. E nel caso specifico, il decreto è incostituzionale quando, dalla sua finalità e dai suoi lavori preparatori, non si può rinvenire una situazione di necessità e urgenza che ne giustifichi l’adozione, come è stato il caso del San Carlo. Una sberla al governo, una sberla ai presidenti delle camere, una sberla a Sangiuliano e un'indicazione chiara e molto matterelliana a questa maggioranza e anche alle prossime: abusare dei decreti legge è un errore, farli ad personam è una vergogna della politica.

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